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LUGANO"Siamo stati truffati, ci hanno già spillato circa 150 mila euro"

28.02.15 - 22:53
I coniugi di Aldesago provano a difendersi. Assicurano che avrebbero assunto anche madre e fratello del bimbo di 8 anni. Ma il giudice conferma gli arresti
tipress
"Siamo stati truffati, ci hanno già spillato circa 150 mila euro"
I coniugi di Aldesago provano a difendersi. Assicurano che avrebbero assunto anche madre e fratello del bimbo di 8 anni. Ma il giudice conferma gli arresti

ALDESAGO - "Siamo stati truffati, ci hanno già spillato circa 150 mila euro". Sarebbero queste le parole con cui i due coniugi di Aldesago, fermati dai carabinieri mentre stavano pagando con 30mila euro l'acquisto di un bimbo rumeno di 8 anni, si sarebbero difesi rispondendo alle domande del pm Francesca Bonazinga e del Giudice per le indagini preliminari (GIP) a Messina.
I due, nati in Svizzera, con doppio passaporto, assistiti dall'avvocato Sandro Pruiti, hanno cercato di convincere gli inquirenti, spiegando che non volevano acquistare il bimbo, ma portare con sé in Ticino il piccolo e assumere in casa anche la madre e il fratello di 19 anni.

Ma le motivazioni non hanno convinto il GIP che ha confermato oggi gli arresti per entrambi, concedendo quelli domiciliari alla moglie per darle la possibilità di assistere la figlia di 20 anni, portatrice di handicap. Per il marito invece è stato confermato il carcere. Motivazioni che non hanno convinto gli inquirenti, anche perché la coppia sarebbe stata già protagonista di un precedente tentativo di acquisto di un bimbo.

Nel decreto di fermo a carico dei coniugi, come riporta il portale Tempostretto, si fa riferimento a un precedente episodio verificatosi nel novembre scorso. In questo caso, il bambino sarebbe stato siciliano. La cifra pattuita sarebbe stata sempre di 30mila euro. I coniugi si rivolgono a tre intermediari messinesi, i quali convincono una donna della provincia di Catania, a recarsi sui Nebrodi insieme al figlio. Ma dopo il pagamento, madre e figlio spariscono.

Secondo le indagini, è presumibile che i tentativi di trovare un bimbo siano stati diversi, almeno dal 2008, da quando cioè i due annunciano, dopo una finta gravidanza, la nascita di un bimbo partorito a casa in Sicilia. Un bimbo che, dicono alle autorità ticinesi, frequenta le scuole in Italia, nel paese dei nonni.

 

 

 

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