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ALDESAGOSono di Aldesago i compratori del bimbo romeno

27.02.15 - 12:29
Vive in Ticino, dove gestiva attività alberghiere e night, la coppia che per 30mila euro ha cercato di acquistare illegalmente il piccolo di 8 anni
Sono di Aldesago i compratori del bimbo romeno
Vive in Ticino, dove gestiva attività alberghiere e night, la coppia che per 30mila euro ha cercato di acquistare illegalmente il piccolo di 8 anni

LUGANO - Abita in Svizzera, e più precisamente ad Aldesago, la coppia di siciliani arrestati a Messina per aver trattato l'acquisto per la cifra di 30'000 euro di un bambino rumeno di 8 anni. A precisare la provenienza della coppia è il quotidiano italiano La Repubblica.

Commercialista lei, amante di tiro, di moto da corsa e di cani lui; marito e moglie, ma anche cugini, sono nati in Svizzera e a Lugano gestivano attività alberghiere e night. Sono un 57enne e una 48enne, originari di Castell'Umberto.

Come riferiscono gli inquirenti, da anni tentavano di velocizzare i tempi per l'adozione, fino alle decisione di affidarsi a metodi illeciti. Una vita con l’ossessione di un figlio maschio e soprattutto sano, alimentata dal dolore per la nascita con un handicap fisico-cognitivo della loro primogenita, una ragazza ventenne. 

Nel 2008 la coppia aveva annunciato la finta nascita del piccolo sia in Sicilia che in Ticino, dove, alle autorità, aveva spiegato che il piccolo frequentava le scuole in Italia, nel paese dei nonni.

Fernando, denunciato all’anagrafe di Castell’Umberto nel 2008 come nato in casa, non è chiaro al momento se sia mai nato davvero. Ma potrebbe anche essere nato e morto subito dopo. C’è infatti un certificato di nascita, con tanto di dichiarazione dell’ostetrica che avrebbe assistito al parto in casa, come altri certificati medici redatti da medici specialisti che avrebbero giustificato le tante assenze del bimbo-fantasma.

Prima di ricorrere alle conoscenze negli ambienti criminali della Romania, per mesi i "mediatori" della coppia hanno cercato in zona un bambino corrispondente ai desideri dei coniugi. Per fare ciò hanno scandagliato i bassifondi del Messinese. Per trovare un bimbo che corrispondesse alle specifiche caratteristiche richieste, i due avevano speso in questi anni una cifra pari a circa 150.000 euro. 

Sono diverse le persone iscritte sul registro degli indagati della Dda di Messina e dai sostituti procuratori, che stanno studiando la corposa informativa redatta dai Carabinieri del comando provinciale.

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