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BELLINZONA Alcool: "Con gli abusi finisce la festa. E arrivano violenza e altri incidenti spiacevoli"

13.02.15 - 13:23
Il consiglio di Radix: "Proporre ai giovani valide alternative. E per chi beve, aspettare un po' di tempo tra una bibita e l'altra"
lettore tio.ch
Alcool: "Con gli abusi finisce la festa. E arrivano violenza e altri incidenti spiacevoli"
Il consiglio di Radix: "Proporre ai giovani valide alternative. E per chi beve, aspettare un po' di tempo tra una bibita e l'altra"

BELLINZONA - Arriva il Carnevale e con esso anche i primi danni collaterali dovuti, bisogna dirlo, all'incoscienza di chi affronta la festa con uno "spirito" altro rispetto a quello consono a questo tipo di manifestazioni.

Ed ecco quindi arrivare in redazione le prime immagini di giovani visibilmente provati dall'abuso di alcool. Un problema questo, che come ci spiega Guido De angeli di Radix (Associazione per la promozione della salute e per la prevenzione delle dipendenze), è noto e contro il quale si lotta da tempo. "Fare un bilancio è, ovviamente, un po' prematuro - sottolinea il sociologo e coordinatore di Radix -. Quello che è stato fatto fino ad ora è richiamare l'attenzione degli esercenti e dei responsabili delle tendine su quella che è la vendita di alcolici sotto i 18 anni. L'aspetto più importante da tenere in considerazione è infatti la salute dei giovani, che va tutelata".

Per De Angeli, insomma, non bisogna banalizzare il consumo di alcool in tenera età: "I rischi, alle volte, non sono immediatamente percepibili. Ma l'abuso può aumentare i rischi di sviluppare dipendenze. Ecco perché abbiamo chiesto ed ottenuto che le bibite analcoliche costino meno e abbiamo vietato i cosiddetti 'happy hour', dove si paga uno e si consuma due".

Insomma, se dal punto di vista legale si è organizzati, il consumo di alcool, a volte, tende ad essere ancora banalizzato: "È il compito di chi vende alcolici quello di tutelare i giovani. La legge, inoltre, vieta la vendita di alcool a chi è già ubriaco. Bisogna saper proporre alternative valide".

De Angeli non demonizza il consumo in toto: "L'uso moderato non pone problemi alla salute - spiega -. Ma è vero che il Carnevale stravolge le regole abituali del vivere quotidiano. Il problema nasce quando questi comportamenti diventano controproducenti per la salute". il riferimento è chiaramente agli abusi in genere: "Sovente i casi di violenza che si verificano in queste feste sono proprio associati all'ubriachezza. Lo stesso vale per i comportamenti sessuali non protetti o gli incidenti d'auto".

L'invito insomma è quello ad affrontare il Carnevale con il giusto spirito: "Da qualche anno si associano questi eventi a tutto quanto di negativo abbiamo appena detto. Ma è un errore condannare qualcosa il cui intento è quello di favorire la socialità e un momento di gioia collettiva. Con l'abuso di alcool invece la festa scompare".

De Angeli offre quindi un consiglio, tanto semplice quanto mai scontato: "I giovani sono molto più sensibili agli effetti dell'alcool. Lasciar passare del tempo tra una bevanda alcolica e l'altra è importante per capire l'effetto reale che ha sul nostro organismo. Per raggiungere il picco degli effetti ci vuole almeno mezz'ora. Bere velocemente non permette di valutare il proprio stato di ubriachezza. Con le conseguenze che ben conosciamo".

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