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CAMPIONE D'ITALIAIl sindaco ribadisce: "Smentito il buco di 130 milioni di euro"

21.01.15 - 17:56
Piccaluga: "Nessun impatto sulla abituale clientela sull'attività del Casinò municipale"
Il sindaco ribadisce: "Smentito il buco di 130 milioni di euro"
Piccaluga: "Nessun impatto sulla abituale clientela sull'attività del Casinò municipale"

CAMPIONE D'ITALIA - "Nessun impatto sulla abituale clientela. Il Casinò di Campione d'Italia sta funzionando regolarmente e le sue sale da gioco sono aperte". Termina così il comunicato stampa diramato nel tardo pomeriggio di mercoledì dal sindaco di Campione d'Italia, Maria Paola Piccaluga, in cui si ribadisce la smentita del presunto buco di 130 milioni di euro nei conti del casinò municipale. "E' stata invece operata in data odierna una verifica da parte della Guardia di Finanza per presunta attività di riciclaggio.

"Finora tutti i bilanci - si legge nella nota - sono stati sempre approvati dai soci (che fino al 31 dicembre 2014 erano: il Comune di Campione d'Italia, le province di Como e di Lecco, le CCIAA di Como e di Lecco), dal Collegio Sindacale e dall'Organo di Revisione nominato dal Ministero dell'Interno".

Si ricorda che "dal 1° gennaio 2015 il Comune di Campione d’Italia, in base ad una nuova norma di legge, è diventato socio unico della società di gestione della Casa da gioco ed i Ministeri vigilanti (MI e MEF) hanno 2 loro rappresentanti nel Collegio Sindacale".

L’Amministrazione Comunale vuole però riportare all’attenzione di tutti che "la sopravvivenza economica dell’Exclave di Campione d’Italia si regge sull’attività della Casa da gioco e sull’indotto da essa generato: non solo occupazione e lavoro per i campionesi, ma anche finanziamento del bilancio del Comune le cui entrate sono costituite per oltre il 75 % dalla quota di proventi di gioco versati dal Casinò".

"Senza questo trasferimento, - aggiunge il Sindaco - l’Ente non riuscirebbe a far fronte ai maggiori costi “svizzeri” legati al contesto socio-economico in cui è inserito il territorio del Comune di Campione d’Italia, né a erogare quei servizi necessari per la comunità residente legati alla particolare situazione e che hanno sempre determinato e giustificato, a livello ordinamentale, regimi derogatori rispetto al diritto interno: l’uso del franco svizzero come moneta corrente ed addirittura la redazione, in tale valuta, dei documenti contabili del Comune, sono un esempio emblematico".

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