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BELLINZONACondannato per un appalto in Slovacchia

09.01.15 - 19:15
Il TPF di Bellinzona ha deciso per 10 mesi di carcere con la condizionale per amministrazione infedele e frode fiscale
tipress
Condannato per un appalto in Slovacchia
Il TPF di Bellinzona ha deciso per 10 mesi di carcere con la condizionale per amministrazione infedele e frode fiscale

BELLINZONA - Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha condannato oggi un imprenditore zurighese di origine slovacca a 10 mesi di carcere con la condizionale per amministrazione infedele e frode fiscale. Lo ha per contro prosciolto da altre imputazioni e non è entrato in materia su quella di corruzione di pubblici ufficiali stranieri. Il Ministero pubblico della Confederazione chiedeva una pena detentiva di 19 mesi con la condizionale.

L'imprenditore oggi settantenne era in particolare accusato dalla Procura federale di aver versato fondi (più di tre milioni di franchi) a funzionari slovacchi tra il 2001 e il 2002 per ottenere un appalto pubblico concernente la galleria di Branisko.

In seguito all'abbandono delle principali imputazioni a suo carico, egli ha ottenuto dal tribunale il pagamento di un indennizzo di 72'000 franchi per le spese di difesa. Dovrà tuttavia pagare una parte delle spese giudiziarie, ossia 27'500 franchi. La sentenza è ancora impugnabile davanti al Tribunale federale di Losanna.

Le autorità fiscali avevano scoperto gli atti illeciti nel 2004 in occasione di un controllo. Nei libri contabili 2001/2002 avevano rinvenuto le tracce parziali di contratti fittizi e di fatture falsificate.

L'imputato ha ammesso ieri davanti al TPF di aver trasferito 1,67 milioni di franchi sul conto di un trust acquistato da lui stesso, sostenendo di aver agito su consiglio di una banca a cui aveva inoltrato una richiesta su come investire al meglio il suo denaro all'estero.

L'accusato ha sottolineato che questo importo era il compenso per una attività di consulenza in Slovacchia ed era previsto per un progetto immobiliare a Bratislava.

Circa 1,4 milioni di franchi sono stati restituiti dai tre presunti funzionari corrotti nel 2004 sul conto dell'azienda dell'accusato. Secondo l'imprenditore, ciò è successo perché il progetto per cui erano previsti i soldi è sfumato. Il pubblico ministero riteneva invece che il denaro fosse stato trasferito a causa della revisione effettuata da parte delle autorità fiscali cantonali.

La difesa, che ha ammesso solo in parte le accuse, chiedeva una pena pecuniaria soggetta a condizionale di un massimo di 120 aliquote giornaliere per falsità in documenti e frode fiscale.

 

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