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CANTONEIl Vescovo deve essere informato

15.12.14 - 15:11
La maggioranza del Gran Consiglio ha respinto l’iniziativa parlamentare di sinistra che chiedeva la soppressione dell’obbligo di notifica al Vescovo in caso di inchiesta sugli ecclesiastici
Il Vescovo deve essere informato
La maggioranza del Gran Consiglio ha respinto l’iniziativa parlamentare di sinistra che chiedeva la soppressione dell’obbligo di notifica al Vescovo in caso di inchiesta sugli ecclesiastici

BELLINZONA - Si è aperta con la discussione sull’iniziativa parlamentare del deputato socialista Francesco Cavalli e cofirmatari l’ultima sessione dell’anno in Gran Consiglio. I deputati hanno affrontato la richiesta dei socialisti di abolire l’obbligo di notifica al Vescovo dell’apertura di un procedimento penale a carico degli ecclesiastici da parte dell’autorità giudiziaria.

I deputati di PLR-Lega-PPD che hanno aderito al rapporto di maggioranza, il cui relatore è Alex Pedrazzini (PPD), contraria all’iniziativa, hanno spiegato, in sintesi, che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, alla quale aderiscono tre quarti dei cittadini ticinesi, analogamente a un datore di lavoro pubblico, è una istituzione di diritto pubblico riconosciuta dalla Costituzione della Repubblica del Cantone, così come la Chiesa Protestante luterana, e per legge, chi è a capo di queste istituzioni religiose vengono informati in caso di inchiesta.

Una discussione di principio, che, come ha osservato la deputata Greta Gysin, “non cambierà le cose nel nostro ridente Cantone, confrontato con altri problemi ben più gravi”. Tuttavia la gran consigliera dei Verdi ha aggiunto che è giusto affrontare questo tema perché l’importanza del principio della separazione tra Stato e Chiesa deve essere ribadito e garantito, nel rispetto della libertà religiosa individuale.

Il relatore del rapporto di minoranza, Bruno Cereghetti, nel suo intervento ha specificato che l’iniziativa non vuole essere “un attentato alla Chiesa Cattolica”, ma grazie ad essa si affronta una questione che riguarda ormai una questione anacronistica.

Alex Pedrazzini ha difeso il messaggio del Consiglio di Stato, che viene ritenuto più che esaustivo e renderebbe praticamente inutile un’iniziativa che “si scioglierà come neve al sole”. Nel suo discorso Pedrazzini ha invitato a bocciare l’iniziativa in quanto essa si riferisce unicamente contro la figura del Vescovo e della Chiesa cattolica e se si dovesse essere coerenti, bisognere abolire tutti gli obblighi di notifica in vigore in tutti gli enti pubblici.

Con 48 sì, 20 no e 4 astenuti il Gran Consiglio ha approvato il messaggio governativo che invita a non dare seguito all’iniziativa.  

 

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