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LUGANOCasa del Cedro, presunti abusi sessuali

14.12.14 - 10:12
La struttura d’accoglienza per adulti è al centro dell'attenzione degli inquirenti
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Casa del Cedro, presunti abusi sessuali
La struttura d’accoglienza per adulti è al centro dell'attenzione degli inquirenti

LUGANO - Sulla Casa del Cedro il cielo è sempre più nero. Sono trapelate indiscrezioni su presunti abusi sessuali nella struttura d’accoglienza per adulti con vari tipi di patologie, soprattutto psichiche, della Fondazione San Gottardo. Come riporta ilCaffè, queste informazioni sono state confermate dal Ministero pubblico. Gli inquirenti stanno vagliando quanto riportato dalle voci. A conoscenza dei fatti anche l’Ufficio invalidi del Cantone. “Non si tratta di abusi sessuali - ha spiegato l’ex direttrice della Fondazione Mimi Lepori Bonetti - ma di manifestazioni di affetto sopra le righe tra ospiti”.

“Diciamo che... la questione è conosciuta”, ha dichiarato Christian Leoni, responsabile dell’Ufficio cantonale degli invalidi - noi, come autorità di vigilanza, ci siamo premurati della messa in sicurezza della situazione, ma la questione attualmente non è di nostra competenza. Nel senso che le autorità preposte stanno procedendo ad accertamenti”.

Secondo quanto riporta il domenicale l’”insabbiamnento sistematico” avrebbe fino ad oggi tamponato il diffondersi d’informazioni. Patrizia Solari,  fino a giugno responsabile del Cedro si è dimostrata serena: “Ho lavorato per quindici anni alla Fondazione San Gottardo, ma non mi risulta una cosa di questo tipo nella Casa al Cedro. C’è stata, in passato, in un’altra struttura una situazione che è stata trattata con i dovuti modi anche a livello di magistratura. Non penso di cadere dalle nuvole perché ho sempre avuto un rapporto di fiducia con i miei collaboratori”.       

Mimi Lepori Bonetti ci tiene a precisare che è stata la stessa Fondazione a fare la segnalazione alla magistratura. Inoltre ilCaffè sottolinea che “la situazione al Cedro risulterebbe ulteriormente inasprita da una “querelle” tra il personale di vigilanza notturna e la direzione”. In programma è già stato pianificato un trasloco in una struttura più adatta, nell’attuale vi sono barriere architettoniche inadatte.

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