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CANTONEPollo ungherese per svizzero, forse anche in Ticino

23.11.14 - 19:40
Il commerciante di carne grigionese Carna Grischa avrebbe commesso diverse irregolarità
Pollo ungherese per svizzero, forse anche in Ticino
Il commerciante di carne grigionese Carna Grischa avrebbe commesso diverse irregolarità

BELLINZONA -Il commerciante di carne grigionese Carna Grischa avrebbe venduto in passato pollo ungherese per svizzero, carne di cavallo per manzo, dichiarato freschi prodotti congelati e manipolato date di scadenza. L'impresa ammette "una parte delle accuse"."Questi incidenti sono per noi scioccanti e inaccettabili, anche se il tasso di errore è di circa il due permille", ha affermato Carna Grischa questa sera all'ats, reagendo alle rivelazioni pubblicate oggi dal domenicale "SonntagsBlick".

Secondo Carna Grischa la maggior parte degli incidenti "risale quasi esclusivamente ad alcuni anni fa". La responsabilità sarebbe tra l'altro della direzione di allora. Il nuovo direttore ha "esaminato e ristrutturato i processi interni", indica l'impresa.

Secondo la "SonntagsBlick", la settimana scorsa due collaboratori sarebbero stati sospesi. Anche i controlli interni sarebbero stati riorganizzati e rafforzati.

In una lettera ai clienti, di cui l'ats si è procurata una copia, l'impresa si rammarica delle irregolarità: "Non sono mai state commesse deliberatamente e nemmeno sistematicamente", scrivono il direttore e il presidente del consiglio d'amministrazione.

"Sembra che un collaboratore licenziato abbia trasmesso le accuse alla stampa. È provato che alcune insinuazioni erano false", precisa Carna Grischa.

Secondo il domenicale l'impresa con un'azione presso il tribunale del commercio di Argovia ha cercato di impedire la pubblicazione dell'articolo, ma dopo l'esame di alcuni documenti il tribunale ha dato il suo via libera ritenendo le critiche plausibili, come mostra un estratto del documento giudiziario pubblicato dal domenicale.

Carna Grischa è stata fondata nel 1999. Secondo le sue indicazioni, i clienti sono soprattutto hotel, ristoranti, centri sportivi, mense e case per anziani. Non si esclude che alcuni si trovino in Ticino. L'impresa conta circa 60 collaboratori.

Le rivelazioni odierne hanno spinto l'Ufficio grigionese della sicurezza alimentare a intervenire: il direttore Rolf Hanimann ha dichiarato stasera alla radio svizzerotedesca SRF che finora nulla ha suggerito la necessità di indagare in maniera più dettagliata. L'articolo del "SonntagsBlick" costituisce tuttavia una ragione sufficiente "per effettuare un'ispezione ad hoc all'interno dell'azienda, per scoprire se siano state compiute azioni illegali", ha precisato Hanimann.

ATS

 

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