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CONFINEMaxi-operazione contro l'ndrangheta, anche Berna ha collaborato

18.11.14 - 13:47
Si è scoperto che un professionista svizzero, insieme a un avvocato comasco, è stato vittima di un tentato raggiro messo in atto da uno dei 40 arrestati di questa mattina
Maxi-operazione contro l'ndrangheta, anche Berna ha collaborato
Si è scoperto che un professionista svizzero, insieme a un avvocato comasco, è stato vittima di un tentato raggiro messo in atto da uno dei 40 arrestati di questa mattina

COMO - C'è anche un commercialista svizzero tra le vittime del clan 'ndranghetano sgominato questa mattina dai carabinieri, che hanno eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare ordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Gli inquirenti, riferisce La Provincia di Como, contestano a un esponente di spicco del crimine organizzato calabrese nella provincia comasca - Michelangelo Chindamo, considerato il capo della "locale" di Fino Mornasco - un tentativo di estorsione ai danni del professionista elvetico e di un avvocato italiano. I due avrebbero subito un tentativo di raggiro da 270mila euro.

Le accuse nei confronti delle persone arrestate vanno dall'associazione di tipo mafioso alla detenzione e al porto abusivo di armi. In relazione al caso citato, viene contestata l'estorsione e la tentata estorsione, anche con l’aggravante della transnazionalità. I clan, secondo gli investigatori italiani, avevano sviluppato infiltrazioni nel tessuto locale e mantenevano saldi collegamenti con le cosche di origine. I carabinieri del Ros hanno ripreso 'in diretta', per la prima volta, la cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione.

L’indagine “Insubria” è stata avviata negli ultimi mesi del 2012: le "locali" di Cermenate, Fino Mornasco (in provincia di Como) e Calolziocorte (in provincia di Lecco) sono state seriamente colpite. Alle indagini collaborano anche le autorità elvetiche, secondo quanto indicato oggi dal Ministero pubblico della Confederazione, che sta conducendo un'indagine penale per presunto sostegno rispettivamente partecipazione all'organizzazione criminale ‘Ndrangheta contro Giuseppe Larosa, cittadino italiano, conosciuto anche come “Peppe la mucca”, arrestato oggi a Reggio Calabria.

Le autorità di perseguimento penale della Confederazione lavorano a stretto contatto con le autorità di Milano e Reggio Calabria e con gli uffici a loro preposti. "Gli arresti odierni si sono potuti realizzare grazie a questa intensa e proficua cooperazione", precisa ancora la nota. La procura federale non fornirà altre informazioni per il momento.

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