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Nuovo caso sempre a Malnate, le modalità sono praticamente identiche a quelle degli episodi segnalati a settembre
MALNATE - È tornata a colpire l'autostoppista truffatrice - ticinese di origine, ma con domicilio a Malnate - che ha imperversato un paio di mesi fa tra le province di Varese e Como? Un nuovo caso, riferisce la Provincia di Varese, farebbe pensare di sì. Se non si tratta di lei, è sicuramente un'emulatrice.
Un 26enne di Malnate racconta di essersi fermato per dare un passaggio a una donna che si trovava, a mezzanotte, sotto l'acqua. La differenza più rilevante tra l'ultimo caso e i precedenti è nell'abbigliamento della protagonista: non più tacchi alti e minigonna vertiginosa, ma una semplice tuta.
La storia che la donna ha raccontato al giovane, però, è praticamente la stessa: il figlio malato, il bisogno urgente di medicine, la provenienza svizzera.
La truffa si è affinata con il passare del tempo: "Ci siamo fermati davanti a un ufficio postale, ma dopo qualche istante è tornata in macchina dicendo che l’impianto non riconosceva il suo conto svizzero. Devo dire" spiega il ragazzo raggirato "che la storia l’ha organizzata alla grande. Si è preparata bene. Durante tutto il tempo ha finto anche diverse telefonate per dare più credibilità a tutta la vicenda".
Il 26enne l'ha infine accompagnata in una frazione di Malnate, dove risiedeva una collega - ha bluffato la donna - che l'avrebbe riaccompagnata in Ticino. A questo punto l'autostoppista è sparita nel nulla. Insieme ai 200 euro che il giovane le aveva prestato. "Ho dato un’occhiata, ma era come scomparsa".
