CANTONE"Tassa sui cani? Aumento in molti casi ingiustificato"

BELLINZONA - Da quest’anno la tanto discussa tassa sui cani è passata dalle mani del cantone ed arrivata sul tavolo delle competenze  comunali. Tale tassa è stabilita dal comune di residenza del proprietario del cane, a partire da un importo minimo di 50 franchi fino a un massimo di 100. Apriti cielo! Le polemiche si sono sguinzagliate in ogni angolo del cantone. In molti infatti si chiedono dove finiscano questi soldi e soprattutto non si vede il motivo di dare la possibilità ai comuni di raddoppiare la tariffa.

Ma è veramente così? Lo abbiamo chiesto a Desirée Malé, presidentessa della Federazione cinofila ticinese. "La nostra posizione l’abbiamo discussa durante l’ultima assemblea. Noi vogliamo proporre ai comuni, in primo luogo, di premiare con una riduzione della tassa i padroni che superano un test chiamato Cane buon cittadino. È un modo carino per riconoscere l’impegno di qualcuno che va oltre le 4 ore del corso base. In altri cantoni viene fatto, perché non farlo anche in Ticino? Vedremo". Ma se la tassa è obbligatoria, bisogna far buon viso a cattivo gioco.

"Premetto che l’aumento della tassa annuale non è molto giustificato  in quei comuni, e sono molti, dove non si mettono nemmeno a disposizione i sacchetti per raccogliere gli escrementi. Se invece un comune investe qualcosa a favore degli amici a quattro zampe si può anche accettare di spendere qualche franco in più. Tutto sommato ben venga  un aumento se i proprietari, magari, riescono a ottenere un Dog park vicino a casa". A chi possiede un cane va però ricordata una cosa: "Il contenitore dei sacchetti, è vero, costa solo 500 franchi ma si deve anche capire che esiste un’impiegato comunale che passa e vuota i cestini, mette in ordine il contenitore. Inoltre, l’autorizzazione per detenere un cane in prima istanza è il comune che se ne occupa. Magari qui non sussiste un investimento di soldi ma di tempo".