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CANTONEJob Contact: ecco il testo della lettera

03.04.14 - 08:14
Il "corvo" dell'agenzia interinale: "La direzione ci impone direttive volte alla truffa vera e propria"
Archivio Ti Press
Job Contact: ecco il testo della lettera
Il "corvo" dell'agenzia interinale: "La direzione ci impone direttive volte alla truffa vera e propria"

LUGANO - Una lettera anonima, un CD e una serie di documenti riservati: è il contenuto dell’incarto consegnato ieri per posta dal misterioso “corvo” della Job Contact SA alla Sezione del lavoro e al sindacato Ocst, ora al vaglio  del Ministero pubblico. Materiale di cui il sedicente «collaboratore interno dell’agenzia» sarebbe «venuto in possesso qualche tempo fa in sede di rifacimento dell’archivio centrale dell’azienda», recita la lettera anonima che 20 minuti ha potuto visionare (assieme al resto dell’incarto). 

«Sono un/una dipendente della Job Contact» è l’incipit del documento, e giù con le accuse:  salari «da fame, 13.85 franchi l’ora», «straordinari mai pagati» per i consulenti interni; candidature cestinate «in caso di candidati che avessero avuto in passato problemi di salute» o iscritti a qualche sindacato. Non solo:   «Tutte le ragazze assunte a tempo indeterminato e che hanno avuto una gravidanza durante il lavoro sono state licenziate» continua il “corvo”, con tanto di copie di contratti a riprova di quanto asserito. 

Contattata da 20 minuti, una delle ragazze in questione conferma in effetti di «essere stata licenziata dall’agenzia poco dopo l’inizio della gravidanza» perché «a dire dell'azienda la mia condizione non era più compatibile con il lavoro», e di avere poi percepito l’indennità di disoccupazione cantonale. Ma c’è di più, la lista è lunga: nei dieci dossier raccolti dal “corvo” nel CD le presunte irregolarità − di cui il Ministero pubblico sta valutando in queste ore la fondatezza − vanno dalle trattenute «gonfiate» per l’acquisto di caschi protettivi per lavori edili, che l’agenzia acquisterebbe «al prezzo di 4 franchi facendoli pagare ai collaboratori più del doppio», fino alle «precise direttive dalla direzione» di «testimoniare falsamente delle false comunicazioni di disdetta verbale» oppure di «non rilasciare mai i contratti ai collaboratori sottopagati, a meno che questi non lo richiedano espressamente». E ancora: disdette in bianco, «firmate dai collaboratori e in cui la data di cessazione del lavoro viene inserita a posteriori» dall’agenzia (forniamo un esempio in allegato). 

In almeno due casi 20 minuti ha potuto verificare la veridicità dei documenti con i collaboratori interessati. Ma la mole di materiale è immensa: e sarebbe «solo una piccola parte di migliaia di casi» scrive il "corvo". Se le presunte infrazioni venissero applicate in modo sistematico, e quanti lavoratori abbiano coinvolto, lo accerterà la magistratura (che sta valutando, per ora, anche gli estremi di una possibile diffamazione). 

 

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