Cerca e trova immobili

CANTONEImmigrazione, il CdS conferma l'impegno per il lavoro ticinese

18.02.14 - 16:36
Immigrazione, il CdS conferma l'impegno per il lavoro ticinese

BELLINZONA - Dopo la votazione sull’iniziativa popolare "Contro l’immigrazione di massa", il Consiglio di Stato ha preso atto della volontà del Consiglio federale di elaborare uno schema d’attuazione delle nuove disposizioni costituzionali entro la fine di giugno e di proporre un progetto di legge entro la fine dell’anno. Quest’ultimo dovrà essere approvato dalle Camere federali e sarà soggetto a un referendum facoltativo. Iter che potrà difficilmente entrare in vigore prima del 2016. Il Consiglio di Stato ricorda che se l'Accordo di libera circolazione delle persone (ALCP) dovesse cadere, anche la base legale per le misure collaterali alla libera circolazione verrebbe a mancare.

Allo stato attuale l’ALCP rimane in vigore e quindi le misure collaterali mantengono tutta la loro importanza. In attesa di nuovi sviluppi, il DFE rinnova il suo impegno a tutela del mercato del lavoro ticinese. Da un lato, tramite la Commissione tripartita, individuando gli abusi e adottando misure d’intervento mirate. Il Tribunale federale, con la propria sentenza del 20 novembre 2 013 sui contratti normali di lavoro (CNL) nell’industria, ha confermato e avvalorato il modello di valutazione del dumping scelto dalla Commissione tripartita. D’altro canto, il DFE intende portare avanti con forza il suo impegno a livello federale, volto a colmare le lacune normative e a rafforzare le misure collaterali.

 

Il Consiglio di Stato ha inviato oggi una lettera alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) con due proposte aggiuntive. La prima chiede di estendere a tutti i settori il principio della responsabilità solidale nel contesto dei

subappalti, mentre la seconda è volta alla creazione di una base legale che permetta di sanzionare il mancato rispetto dell’obbligo d’informazione e di consultazione dei documenti da parte delle Commissione tripartita. Il Consiglio di Stato auspica inoltre che il Consiglio federale sostenga la mozione Regazzi volta ad assicurare una più equa partecipazione della Confederazione ai costi della sorveglianza del mercato del lavoro e dei ripetuti interventi della mano pubblica tramite gli strumenti delle misure collaterali.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE