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LUGANOMettete dei fiori al posto del Palazzo dei Congressi

08.05.13 - 07:44
Ecco come alcuni studenti dell'Usi propongono di rivalorizzare l'intera area
Tio/ Andrea Pellerani
Mettete dei fiori al posto del Palazzo dei Congressi
Ecco come alcuni studenti dell'Usi propongono di rivalorizzare l'intera area

LUGANO - Un’area in fiore tutto l’anno in cui residenti e turisti possano gustare appieno la bellezza di Lugano e del parco Ciani. La proposta giunge da un gruppo di cinque studenti dell’Università della Svizzera italiana che, nell’ambito del Master in International Tourism, ha elaborato un progetto per rivalorizzare la zona in cui attualmente è situato il Palazzo dei Congressi di Lugano. Un’idea che, come ci spiega Tosca Codiroli, è nata tramite un sondaggio effettuato a seguito del dibattito sul futuro della struttura e su una sua eventuale demolizione. “Proponiamo di ripristinare lo spazio verde con ‘Lugano in fiore’, un progetto innovativo, sostenibile e tecnologico” ci dice.

Ma concretamente di cosa si tratta? “In sostanza il progetto prevede l’allestimento di una collezione di fiori, con una serra e un ristorante” ci spiega Evgeniya Chernysheva. “La serra permette una fioritura sull’arco di tutto l’anno e vi si potrebbero anche coltivare frutta e verdura da servire nel ristorante”. Nella struttura si pensa poi di proporre animazioni per bambini e visite guidate. La Città acquisterà così un importante valore aggiunto, sottolineano i cinque studenti, e ci potrà anche guadagnare qualcosa. “Vogliamo che la gente – continua Chernysheva – frequenti l’area per bere un caffè o mangiare qualcosa, per partecipare alle attività oppure semplicemente per trascorrere qualche ora della giornata”.

Il progetto rappresenta anche una sorta di ritorno al passato. “Molte ville ticinesi avevano una serra per arance e limoni” ci spiega Codiroli. E Jessica Caverzasi aggiunge che nella struttura crescerebbero piante della tradizione locale, in particolare varietà meno note.
Pur riallacciandosi al passato, la proposta ha lo sguardo rivolto anche al futuro. Il gruppo ha infatti sviluppato un’applicazione per dispositivi mobili per accompagnare i visitatori della struttura. Ma non si tratta soltanto di una “guida virtuale”. Come ci spiega Hazique Gul Memon, l’applicazione ha pure scopi educativi e fornisce consigli per il giardinaggio. “È rivolto a tutte le età”.

Ma “Lugano in fiore” potrebbe vedere la luce soltanto se il Palazzo dei Congressi sarà demolito. Un’operazione molto osteggiata in particolare a causa degli elevati costi che potrebbe generare. I cinque studenti hanno dunque pensato pure a questo e propongono una demolizione sostenibile, sia dal punto di vista ecologico sia da quello finanziario. Alexandra Grammenou sostiene infatti che il materiale di costruzione dell’attuale struttura potrebbe essere riutilizzato per altri edifici che si realizzano in città. “Questo sistema è già conosciuto in Svizzera, per esempio a Zurigo” afferma.
Il progetto “Lugano in fiore” sarà presentato oggi nel corso di Tourism and Planning Development del professor Sandro Formica. La speranza è che, se la Città dovesse optare per la demolizione, l’idea possa arrivare sul tavolo del Municipio.

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