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CANTONEGuardie di confine: "Quando dall'auto scese una donna con addosso ancora il prezzo del vestito"

06.03.13 - 08:47
Intervista a Davide Bassi, portavoce del Corpo delle guardie di confine della Regione IV
Foto Ti-Press
Guardie di confine: "Quando dall'auto scese una donna con addosso ancora il prezzo del vestito"
Intervista a Davide Bassi, portavoce del Corpo delle guardie di confine della Regione IV

CHIASSO - Ore e ore stazionati ai valichi doganali a far passare frontalieri e turisti, e a porre più e più volte la domanda di rito “Qualcosa da dichiarare?”. Nell’immaginario di molti cittadini, il lavoro delle guardie di confine appare particolarmente monotono. In vista della prossima apertura di un concorso per l’assunzione di una ventina di nuovi agenti, ne abbiamo parlato con Davide Bassi, portavoce del Corpo delle guardie di confine della Regione IV.

Perché diventare guardia di confine?

“Si tratta di un’attività a 360 gradi che spazia dai compiti relativi alla legge doganale a quelli legati alla migrazione o alla sicurezza. Si pensi, per esempio, all’intercettazione di traffici di stupefacenti o di banconote false, o all’individuazione di criminali ricercati. I candidati possono poi specializzarsi nei diversi ambiti”.

 

Ma si lavora soltanto alle nostre frontiere?

“Esiste anche la possibilità di venire impiegati per missioni all’estero, per esempio al servizio dell’Onu oppure della sicurezza aeroportuale”.

 

Comunque si tratta anche di un’attività pericolosa…

“Sicuramente il nostro lavoro può presentare in ogni momento una sorpresa. Bisogna mostrarsi estremamente versatili e capaci di reagire di fronte a diverse situazioni, magari che possono anche essere potenzialmente pericolose. Comunque è da anni che le guardie di confine non hanno dovuto esplodere dei colpi”.

 

Come si riconosce un malfattore?

“Le guardie imparano a cogliere il linguaggio non verbale, per capire se la persona che si ha di fronte sta nascondendo qualcosa”.

 

Per esempio?

“Se l’individuo si mostra insicuro nella risposta, schiva lo sguardo, è particolarmente nervoso, fa il brillante oppure è arrogante. Sono elementi che le guardie sanno come interpretare”.

 

Tutti riescono a sviluppare tale capacità?

“Certo! Le cifre lo dimostrano: soltanto lo scorso anno le nostre 300 guardie hanno fermato più di 3000 persone ricercate”.

 

Ma al valico si presentano anche situazioni buffe?

“Sì, a volte il lavoro è anche divertente. Penso per esempio a una signora ben vestita a cui era stato domandato se l’abito fosse nuovo. Lei assicurava di possederlo da almeno un paio d’anni ma nel momento in cui è dovuta scendere dal veicolo, dal vestito pendevano ancora i cartellini indicanti il prezzo”.

 

Quali requisiti bisogna dunque soddisfare per candidarsi come guardia di confine?

“Il concorso, che sarà lanciato la prossima settimana sulla stampa, è aperto a cittadini svizzeri o con doppia nazionalità tra i 20 e i 35 anni. Le condizioni prevedono un’altezza minima di 160 centimetri per le donne e di 168 per gli uomini, l’attestato di carenza beni e l’estratto del casellario giudiziale vergini, buona condotta, condizione fisica e nessun disturbo nella visione dei colori”.

 

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