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CANTONESe non hai l’età giusta rimani fuori sala

08.01.13 - 07:39
Con il 2013 non solo sulle strade le autorità sono diventate più severe, anche nei cinema ora sembra che si sia dato un giro di vite ai controlli d’età.
Ti Press
Se non hai l’età giusta rimani fuori sala
Con il 2013 non solo sulle strade le autorità sono diventate più severe, anche nei cinema ora sembra che si sia dato un giro di vite ai controlli d’età.

GIUBIASCO - Diversi ragazzini bloccati alla cassa durante la scorsa settimana. È accaduto nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana per il film ’I soliti idioti 2’. Il motivo? Età minima, 14 anni, non rispettata. La segnalazione, arrivata da una famiglia di Giubiasco (il padre aveva accompagnato il figlio 13enne al cinema), trova riscontro anche in altre sale. E questo lascia intendere come la tolleranza zero sia ormai un imperativo per questo genere di limitazioni. “È la legge. Se un film è vietato ai minori di 14 anni, nessuno al di sotto di quell’età può accomodarsi in sala”, spiega il responsabile del Cinestar Antonio Prata.

Nessuna deroga sui limiti di età dunque. La tendenza è in atto già da qualche anno. E le multe per chi trasgredisce sono salatissime. “Se la polizia fa un controllo – continua Prata - a rimetterci siamo noi, non i genitori che accompagnano i figli. E le multe sono pesanti. C’è una Commissione cantonale che valuta i film e poi decide a che pubblico sono adatti”.
 
Prata sicuramente non ha tutti i torti, ma è anche vero che nel 2013, epoca di internet, smartphone, pay per view, sentire parlare di film vietato ai minori di 14 anni per “I soliti idioti” fa quasi sorridere. “Internet o la tele pay per view sono nostre dirette concorrenti – argomenta il direttore – ma c’è una bella differenza tra cinema e televisione. Però è vero che le leggi varate dal Cantone sono ormai un po’vecchiotte e quindi non al passo con i tempi.  Personalmente auspico che il linguaggio dei “I soliti idioti”, seppur gli attori siano molto bravi, non diventi quello del futuro”.

Prata non mette in discussione l’operato della commissione. Anzi, la ritiene necessaria ma… “Sono dell’avviso che nella Commissione manchi una persona che vive di cinema e che è a conoscenza diretta delle problematiche ad esso legate.  Una simile esperienza potrebbe solo essere d’aiuto nelle decisioni”, conclude Prata.

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