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Sempre più donne in Ticino ricorrono alla chirurgia estetica per interventi all'organo sessuale. Numeri e prezzi della labioplastica. Un fenomeno che non ha più tabù
LUGANO - Avere un bel seno, un bel naso, zigomi alti oppure dei grassi in meno, sono ormai desideri estetici all’ordine del giorno. Ma il senso, o meglio, il “bisogno” estetico sembra coinvolgere sempre più ogni parte del proprio corpo. Non ultima la vulva. La cosiddetta “chirurgia dell’intimità” è sempre più sollecitata e negli anni registra un aumento, anche in Ticino. Un esempio? La labioplastica. Si tratta di un intervento di chirurgia estetica praticato sia a livello delle grandi labbra che delle piccole labbra della vulva. A livello delle grandi labbra molto richiesto è il modellamento mediante iniezione di grasso. A livello delle piccole labbra spesso si procede al loro modellamento mediante la riduzione delle stesse, se ipertrofiche, o alla correzione di eventuali asimmetrie costituzionali o postpartum.
Aumento - “Di riduzione delle piccole labbra ne ho sempre trattate. Le motivazioni che inducono una donna a richiederle sono estetiche e pratiche – ci spiega Giorgo Bronz, chirurgo plastico a Lugano. Intanto diciamo che le donne oggi si depilano tutte, a differenza di prima e questo, nel momento in cui si guardano allo specchio, comporta anche un approccio diverso con il proprio corpo, un approccio più estetico e di scoperta”.
“Negli ultimi 5 anni c’è stato un aumento notevole di richieste – conferma Marco Castelli, chirurgo plastico in Ticino e i Italia. Poi non è detto che tutte le richieste e le visite che vengono fatte, si traducano in un intervento vero e proprio. Non tutte le donne decidono di proseguire nel percorso. Questo accade perché c’è ancora molto imbarazzo, molti tabù da superare. Non è semplice per la donna illustrare un problema, c’è ancora un po’ di timore, vergogna”.
Motivazioni – “Per quanto riguarda le indicazioni – continua Castelli - come per tutta la chirurgia estetica, di base c’è sempre un motivo puramente psicologico. Vere malformazioni io non ne tratto, anche perché vengono trattate in età pediatrica, o magari da un ginecologo e non da un chirurgo plastico. Se c’è un difetto nelle labbra della vulva questo è costituzionale, presente già durante lo sviluppo, poi certo può accadere che si ipertrofizzino dopo gravidanze o parti traumatici. Ma fondamentalmente si tratta di problematiche di tipo estetico come una ipertrofia delle piccole labbra. Questo problema estetico può creare notevoli disagi per l’intimità della donna, una problematica nei rapporti intimi. Poi ci possono essere anche aspetti legati allo sport o a fastidi particolari ma il problema è l’intimità”.
“L’indicazione per un intervento del genere negli anni non è cambiata – afferma Bronz. Certo oggi se viene una giovane è motivata soprattutto da un fattore estetico. Ma ci sono anche donne che vengono per risolvere un fastidio fisico. Ci sono donne che andando in bicicletta hanno bruciori, o altre che non possono indossare indumenti molto stretti. Di certo oggi c’è meno inibizione nel chiedere. Il senso estetico è importante, si cerca la perfezione dappertutto. E’ chiaro che il seno piatto come pure il seno grande siano entrambi normali, ma si tende a modificarli, chi per ingrossarlo con le protesi, che per ridurlo”.
Età e costi – “Chi richiede questo tipo di interventi ha una età che va dai 20 ai 50 anni – spiega Bronz per la sua esperienza. In un anno, ho fatto una decina di interventi. Il costo va dai 2’000 ai 4’000 franchi al massimo. Anche il dottor Castelli conferma un range da 20/25 ai 45 anni, “l’età media è sui 35 anni. Posso dire che negli ultimi sei mesi ho avuto contatto con almeno una decina di donne ma non tutte arriveranno a farsi operare. I costi medi si aggirano intorno ai 5'000 franchi ma dipende dall’intervento”.
Svizzeri e altro –. “La clientela che si rivolge a me – spiega Bornz - per questo tipo di interventi è svizzera. Dall’estero vengono per i nasi, la liposuzione, i seni, ma non per questo”. Castelli opera sia in Ticino che in Italia e spiega che “in Ticino c’è più richiesta. In Italia c’è una diffidenza culturale e quindi è palese una diversità di approccio delle persone tra Italia e Ticino. A differenza di quanto generalmente si dice, il Ticino non è un Cantone chiuso. C’è più apertura su certe tematiche”.
