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LUGANOLa rivolta delle valli: "Non toglieteci la casa dello studente"

15.10.12 - 07:48
La casa dello studente di via Trevano potrebbe diventare amministrativo. Il Governo vuole portare i giovani a Bellinzona. Bertoli: " È ora di cambiare mentalità"
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La rivolta delle valli: "Non toglieteci la casa dello studente"
La casa dello studente di via Trevano potrebbe diventare amministrativo. Il Governo vuole portare i giovani a Bellinzona. Bertoli: " È ora di cambiare mentalità"

LUGANO – Trema la casa dello studente di via Trevano a Molino Nuovo. Il Governo la vuole convertire a stabile amministrativo, dirottando i giovani verso una nuova struttura che sorgerà a Bellinzona nel giro di due anni. L’idea, su cui dovrà esprimersi il Parlamento, non piace alle famiglie che vivono nelle valli. “È assurdo che gli studenti delle valli debbano andare a dormire a Bellinzona se vogliono studiare a Lugano”, tuona il gran consigliere PPD Gianni Guidicelli. E oggi su 20 Minuti si è pure espresso un genitore, Piergiorgio Iametti di Ponto Valentino, padre di 2 ragazze di 17 e 18 anni: “La casa dello studente rappresentava un punto di riferimento sicuro per i nostri figli”.

Incognita - Parla al passato Iametti. Perché attualmente lo stabile di Molino Nuovo è in fase di ristrutturazione, grazie al credito stanziato nel 2009 dal Gran Consiglio. Quello che non si sa è se tornerà a essere una casa dello studente o se verrà trasformato in una struttura dell’amministrazione cantonale. “Attualmente – spiega Iametti – le mie figlie alloggiano in un albergo, l’hotel Ceresio. Come loro anche altri studenti. Ma non è la stessa cosa. Alla casa, dove soggiornava una quarantina di ragazzi, erano seguite in modo educativo”. Guardando al futuro Iametti è piuttosto amareggiato. E si fa portavoce del sentimento che avvolge molti genitori vallerani. “Se un ragazzo studia a Lugano, non può dormire a Bellinzona. Non ha senso. A questo punto meglio che ritorni in valle ogni sera. Scriveremo al ministro Bertoli, sperando che capisca le nostre motivazioni”.  

Linea ferroviaria - Proprio a Manuele Bertoli, direttore del dipartimento dell’educazione, è stata girata la questione. E il ministro motiva così le intenzioni del Governo. “La nuova casa dello studente di Bellinzona, pronta entro due anni e realizzata presso il centro di formazione Gioventù e sport, sarà una struttura all’avanguardia. Inoltre dal 2019 Lugano e Bellinzona saranno collegate da una specie di metrò che percorrerà la tratta in 12 minuti. È una data che sembra lontana, ma che in realtà è molto vicina. Dobbiamo iniziare a cambiare mentalità, a ragionare nell’ottica di tempi di spostamento molto più ridotti rispetto a quelli attuali. Le distanze saranno abbattute grazie ai nuovi progetti ferroviari in attuazione”.

Lavori in corso - Per casi particolari Bertoli è pronto a cercare soluzioni adeguate. “Ad esempio collocando gli studenti presso famiglie del posto. È una soluzione più flessibile, rispetto a quella di mantenere la casa dello studente in via Trevano, che ha costi fissi non indifferenti”.  Sui lavori in corso il ministro della scuola ha poco da aggiungere. “Erano necessari perché lo stabile era mal ridotto. Andavano fatti in ogni caso. Ora dobbiamo solo decidere se mantenere la casa dello studente o se farne uno stabile amministrativo. Noi propendiamo per la seconda ipotesi. Vedremo cosa dirà il Parlamento”.

 

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