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BELLINZONA - Dopo il focolaio dello scorso anno che ha colpito in particolare il Luganese, l’Ufficio del medico cantonale e i medici scolastici hanno deciso di intervenire preventivamente contro il morbillo, attraverso un’informazione mirata rivolta alla fascia d’età maggiormente a rischio: gli adolescenti tra i 16 e i 18 anni. È giunta infatti negli scorsi giorni ad oltre 10'000 adolescenti una lettera in cui è descritta la malattia, sono proposte riflessioni e si invita ad una verifica del proprio stato vaccinale. Lo scopo è raggiungere prioritariamente il gruppo di età più a rischio e sensibilizzare all’acquisizione di responsabilità individuale, sia nei confronti della propria salute sia di quella della comunità. Nella comunicazione si pone l’accento, in particolare, sulla verifica del proprio stato vaccinale (2 dosi di vaccino contro il morbillo conferiscono una protezione duratura, la vaccinazione è raccomandata a tutte le persone nate dopo il 1963) da effettuare presso il proprio medico curante e/o attraverso il sito www.lemievaccinazioni.ch.
In presenza di un focolaio di morbillo, le persone non adeguatamente vaccinate che sono entrate in contatto con una persona malata sono escluse dalla scuola o dal lavoro per un periodo di 18 giorni, per evitare la diffusione della malattia e proteggere dal contagio le persone particolarmente esposte alle complicazioni gravi del morbillo, ad esempio i bambini con meno di un anno e le donne in gravidanza. Il costo della vaccinazione, eseguita secondo le raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica, è coperto dall’assicurazione obbligatoria contro le malattie, fatta salva l’esistenza di franchigie.
Dal 2006 si assiste in Svizzera ad una recrudescenza della malattia: in tre anni vi sono stati più di 4’400 casi, la metà dei quali ha colpito adolescenti e giovani adulti.
