Cerca e trova immobili

LUGANOUn parco fluviale al posto del MAT? «Non ci sto»

16.10.17 - 08:00
Il Nuovo quartiere Cornaredo mette a rischio la sede del centro artistico. Il direttore e fondatore Mirko D'Urso: «Sarà difficile trovare uno spazio alternativo»
Tipress
Un parco fluviale al posto del MAT? «Non ci sto»
Il Nuovo quartiere Cornaredo mette a rischio la sede del centro artistico. Il direttore e fondatore Mirko D'Urso: «Sarà difficile trovare uno spazio alternativo»

LUGANO - Giù le mani dal Movimento artistico ticinese! O meglio, “Don’t touch the MAT”, come scrive su Facebook il direttore e fondatore Mirko D’Urso. Sì, perché la struttura di Pregassona, che dal 2009 è sede del centro di formazione artistica, ha gli anni contati. Il piano regolatore del Nuovo quartiere Cornaredo (NQC) prevede infatti che, al più tardi nel 2020, l’area in questione - situata lungo il fiume Cassarate, in zona Ruggì - sia trasformata in un parco fluviale con pista ciclabile.

Una scuola in crescita - «Purtroppo i tempi non sono lunghi» afferma D’Urso, che ha dato vita al MAT nell’agosto del 2008. Un movimento che in poco meno di un decennio è diventato uno dei più grandi centri artistici privati a livello nazionale. Attualmente nella sede di Pregassona vengono infatti organizzati 63 corsi, frequentati da 550 allievi. E sono 36 gli insegnanti professionisti attivi. «Dovremo trovare un’alternativa - continua - ma è chiaro che con questi numeri e la quantità di sale ora a nostra disposizione (recentemente richieste anche da LuganoInScena, ndr), sarà decisamente molto molto difficile».

Gli investimenti - Per D’Urso non è comunque detta l’ultima parola, anche perché nel corso di questi anni nello stabile di Pregassona sono stati investiti circa 200’000 franchi per ristrutturazioni e adeguamenti. Gli ultimi, da 25’000 franchi, risalgono addirittura agli scorsi mesi. «Siamo sempre stati consci del fatto che eravamo a rischio, ma avevamo ricevuto rassicurazioni ufficiose sulla data d’inizio dei lavori per il NQC: fino allo scorso anno si parlava ancora di un periodo di otto-dieci anni».

«Un centro da valorizzare» - E gli investimenti sono comunque stati effettuati con la speranza che l’evoluzione del centro artistico spingesse il Comune a cambiare i propri piani. «Siamo convinti che a livello sociale, culturale, economico e aggregativo, forse per la Città sarebbe meglio valorizzare il nostro centro anziché raderlo al suolo» afferma ancora D’Urso.

In cerca di un dialogo - Il fondatore del MAT e la sua squadra sono dunque in cerca di un dialogo con le autorità cittadine per assicurare un futuro alla scuola. E se non ci fosse davvero nulla da fare, D’Urso chiede che il Comune di Lugano e il Cantone possano perlomeno attivarsi per aiutare il MAT a trovare uno spazio adeguato. «Oppure ci auguriamo che ci siano fondazioni o privati cittadini pronti ad aiutarci» conclude.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Tarok 6 anni fa su tio
leggete il saggio post di @albertolupo.... bisognava svegliarsi 7 anni fa

andysessantotto 6 anni fa su tio
Stiamo parlando di 550 allievi che vanno dai più piccolini fino ad allievi di 40 (e oltre) anni di età. Stiamo parlando di una scuola funzionante, organizzata e professionale ove ogni allievo ha la possibilità di imparare uno strumento, imparare a ballare e a cantare per non dimenticare della recita e scusate se magari dimentico qualcosa. Viene chiesto che prospettive di lavoro hanno gli allievi che escono da questa scuola. Io metterei il punto di forza nel sostenere i sogni di tutti, permettendo l'avvicinarsi al mondo della musica, dello spettacolo e della cultura che è la quintessenza dell'anima, tanti ragazzi e ragazze ne escono fortificati nel loro carattere riuscendo finalmente a tirare fuori da se stessi cose come sicurezza e fiducia in se stessi, ma non tralasciamo la gioia, l'appartenenza ad un gruppo e il vedere che con impegno si ottengono risultati. Solamente per questi motivi, un istituzione come il MAT dev'essere difesa ed aiutata se necessario. @tarok, mi spiace leggere l'apprezzamento del piangina che trovo completamente fuori luogo. Io la vedo più come una voglia di combattere per una cosa a cui si crede ed è giusto così. La invito a venire una volta a vedere cosa succede al MAT, magari sorseggiando una bevanda al Bar dei Mat e vedrà un brulicare di ragazzi, ragazze, bambini, bambine ed adulti come in un formicaio che sono li per imparare, studiare ed inseguire magari un sogno. Ricordo: 550 allievi con relative famiglie!!! AS

Bacaude 6 anni fa su tio
A parte che smantellare un centro che fa cultura è sempre una sconfitta e il MAT è una realtà consolidata e propositiva che non da ultimo svela ai giovani un modo intelligente di guardare la vita e il mondo lontano dall'abbruttimento dei pomeriggi persi senza uno scopo, ma cmq. Ricordo a chi non si interessa di cultura che, non solo da noi ma in tutta Europa, negli anni di crisi il settore cultura (mostre, teatro, concerti, conferenze, musei e chi più ne ha più ne metta) è quello che ha ottenuto i mogilori risultati e creato più posti di lavoro (e realtivo indotto). Cito agli scettici i numeri dell'installazione di Christo sul Lago d'Iseo e i numeri di Monet alla fondazione Beyeler. Mi auguro sinceramente che il Comune non solo trovi una soluzione, ma si adoperi per trovarla! Sarebbe peccato se pezzo dopo pezzo Lugano diventasse l'ennesima cittadina provinciale fatta di centri commerciali, noia e parcheggi, lontana mille miglia da dove la cultura, e dunque l'emozione del tempo che viviamo, si fa e si disfa.

Lace 6 anni fa su tio
Sede ex macello? Ma le persone che frequentano questa scuola artistica,... una volta terminata, che porte apre a livello lavorativo? Che futuro avranno?

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
Potrebbero trovare uno spazio nelle nuove strutture che dovrebbero sorgere dall'altra parte del fiume

Tarok 6 anni fa su tio
aria .... ultimo arrivato che comanda. sempre a far il piangina

franco1951 6 anni fa su tio
Seguo il MAT da spettatore, anche sulla pagina FB di Mirko. Mi sembra una bella e consolidata realtà. 550 allievi sono pari 22 sezioni piene di una scuola elementari, quasi cinque paesi. Sono numeri importanti che sarebbe peccato cancellare. Spero che il Comune di Lugano trovi una soluzione per lasciare il MAT lì dov'è, magari spostando di qualche metro la pista ciclabile o inserendolo all'interno del parco fluviale. Natura e cultura, che fanno anche rima, riunite in un unico ambiente Un'utopia? Forse. Ma le utopie hanno sempre fatto progredire il mondo. Speriamo che almneo questa volta vinca la cultura.

roma 6 anni fa su tio
...esagera.

franco1951 6 anni fa su tio
Risposta a roma
Cosa significa?

roma 6 anni fa su tio
Risposta a franco1951
significa che possono trovare anche un'altra ubicazione.
NOTIZIE PIÙ LETTE