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LOCARNOIl Parco del Locarnese si presenta

03.10.17 - 16:51
Dal 10 ottobre all’11 dicembre i cittadini potranno esprimere le proprie osservazioni per iscritto direttamente al proprio Comune
Il Parco del Locarnese si presenta
Dal 10 ottobre all’11 dicembre i cittadini potranno esprimere le proprie osservazioni per iscritto direttamente al proprio Comune

LOCARNO - I Comuni e i Patriziati promotori del Parco Nazionale del Locarnese ce l’hanno fatta, hanno preparato il migliore progetto possibile per il loro territorio, e sono pronti a presentarlo ai loro cittadini con la benedizione del Cantone e della Confederazione. L’ultima parola alla popolazione, invitata a fare ulteriori proposte di miglioramento prima della votazione dell’anno prossimo.

«Siamo pronti per presentare il progetto di Parco Nazionale del Locarnese alla nostra popolazione», ha annunciato oggi il Sindaco di Onsernone Cristiano Terribilini, seguito dai colleghi Sindaci dei Comuni promotori del Parco (Luca Pissoglio - Ascona, Alberto Tomamichel - Bosco Gurin, Roberto Ponti - Brissago, Ottavio Guerra - Centovalli, Ivan Catarin –vice sindaco di Losone, Paolo Senn-Ronco s/Ascona e Fabrizio Garbani Nerini - Terre di Pedemonte) e alla presenza del Consigliere di Stato Claudio Zali e della Presidente dell’Ente regionale di sviluppo e del Parco Tiziana Zaninelli.

Ad una settimana dalla prima serata informativa per gli abitanti, Terribilini è fiducioso nel lavoro svolto da Comuni e Patriziati in collaborazione con la popolazione, il Cantone e la Confederazione- «Siamo fieri del risultato che andremo a proporre al nostro territorio e che così com’è è già stato accettato da Cantone e Confederazione: un Parco nato dal basso, modellato su misura di ‘Locarnese’ e pensato per permettere a noi Comuni e Patriziati di continuare a sostenere e di rilanciare le nostre realtà; questo, combinando la protezione della natura con lo sviluppo economico regionale e guadagnando una maggiore visibilità nell’arco alpino grazie al marchio Parco Nazionale».

Il Parco coinvolge infatti quelle zone definite anche ‘a basso potenziale’ che a causa dello spopolamento e della soppressione degli aiuti agli investimenti per le regioni di montagna (LIM), hanno sempre più difficoltà a promuovere e sostenere iniziative di sviluppo all’infuori della gestione ordinaria come ad esempio il recupero di paesaggi terrazzati e di aree aperte, la sistemazione di sentieri d’importanza locale o la messa in rete delle infrastrutture e gli operatori culturali e turistici. «Sono più di un centinaio i progetti pilota già realizzati con il sostegno del Parco. Enti, associazioni e privati che li lanciano potrebbero realizzarli anche da soli, ma parlo per l’esperienza del Comune, sarebbe più complicato e richiederebbe più tempo». «Il Parco - ha continuato Terribilini - è uno strumento operativo con cui tutto è più facile, un modo per proteggere e allo stesso tempo far lavorare il nostro più grande capitale, la natura, a favore del miglioramento delle condizioni di base per la vita nel territorio: un paesaggio curato e accessibile, delle strutture e infrastrutture vitali come i bar e le botteghe di paese, una comunità vivace e compatta attorno al suo patrimonio, le sue tradizioni».

Quello che dalla settimana prossima sarà nelle mani della popolazione è dunque il frutto di un grande lavoro di coinvolgimento democratico, spiega Tiziana Zaninelli. «Comuni e Patriziati hanno raccolto le esigenze degli abitanti, le hanno conciliate con quelle del Cantone e della Confederazione e, così facendo, hanno interpretato il miglior Parco possibile per il loro territorio tenendo conto dei requisiti legali per la creazione di un Parco, cioè la Legge sulla protezione della natura e l’Ordinanza sui Parchi d’importanza nazionale. Sono state trovate delle soluzioni condivise che soddisfano i nostri enti e che sono già state avallate da Bellinzona e da Berna con regole, finanziamenti e modalità di lavoro. Ora la palla è alla popolazione, che potrà contribuire al risultato finale con ulteriori proposte di miglioramento prima della votazione che si svolgerà l’anno prossimo». Dal 10 ottobre all’11 dicembre ognuno potrà infatti esprimere le proprie osservazioni per iscritto direttamente al proprio Comune.

«Il Parco Nazionale rappresenta un’importante opportunità per valorizzare il territorio delle regioni coinvolte a favore dei residenti e delle nuove generazioni, in vari ambiti: la cura del paesaggio, l’agricoltura e i prodotti locali, il turismo, la mobilità, la produzione energetica, ecc. attraverso l’adozione di misure di promozione adeguate. È il motore di uno sviluppo sostenibile non solo grazie ai posti di lavoro e agli investimenti diretti, con un budget che si aggirerà attorno ai 5 milioni di franchi all’anno, ma grazie anche all’indotto indiretto stimato in un rapporto 1:5», ha confermato il Consigliere di Stato Claudio Zali.

In particolare nel settore turistico, la presenza di un Parco riconosciuto a livello nazionale è reso ancora più vicino e raggiungibile dall’apertura di AlpTransit, porterebbe un valore aggiunto all’intero Ticino in termini di visibilità e attrattività. «Gli sforzi effettuati dagli uffici federali e cantonali con l’ente responsabile del Parco hanno permesso di raggiungere un progetto condiviso a tutti i livelli e perfettamente coordinato con gli obiettivi della politica economica regionale. In quest’ottica, le autorità cantonali hanno già sostenuto la fase di istituzione con 3 milioni di franchi dal 2011 al 2017 e hanno previsto un sostegno di 1.1 milioni di franchi all’anno anche per la fase di gestione. Il Parco viene così a rappresentare anche un emblema di una rinnovata voglia di cooperazione. Ne è un esempio quanto proposto a livello
pianificatorio, con l’apertura di una procedura di consultazione del Piano Direttore cantonale (PD) e del Piano di utilizzazione cantonale (PUC) parallela alla consultazione del Parco, per permetterne la realizzazione.

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