Dura presa di posizione del Collegio dei direttori delle scuole medie superiori in risposta alle accuse mosse dello schieramento favorevole all'iniziativa "Educhiamo i giovani alla cittadinanza"
BELLINZONA - Il Collegio dei direttori delle scuole medie superiori del Cantone Ticino prende posizione e stigmatizza gli attacchi mossi contro la scuola in queste settimane che precedono la votazione cantonale del 24 settembre, che ha per oggetto la modifica dell’articolo 23a del capitolo VI della Legge sulla Scuola.
«Il Collegio ritiene in particolare inaccettabile il deterioramento dei toni del dibattito politico, volto a danneggiare l'immagine della categoria del corpo insegnante e delle direzioni degli istituti scolastici: i primi accusati di non svolgere il loro lavoro, le seconde di parzialità, se non addirittura di faziosità», si legge nel comunicato.
Nella missiva firmata dal presidente Fulvio Cavallini, si legge poi che «dichiarazioni alla stampa generiche, gratuite e non verificate hanno l’effetto di ledere l’immagine della scuola pubblica mettendo a repentaglio il clima di fiducia reciproca e di serena collaborazione tra studenti, famiglie e docenti. Esse costituiscono di fatto un’istigazione alla denigrazione dell’istituzione scolastica nel suo insieme e un esempio maldestro e maleducato di quell’educazione alla cittadinanza che i promotori dell’iniziativa in votazione intenderebbero veicolare nella scuola ticinese».