Cerca e trova immobili

CANTONETartarughe esotiche nei laghi: «La gente si stufa e le getta»

21.08.17 - 22:02
È boom di specie non autoctone nelle acque della Svizzera italiana. La preoccupazione del biologo Alberto Conelli: «L’atteggiamento dell’uomo mette in crisi gli ecosistemi»
foto Voce del Gambarogno
Tartarughe esotiche nei laghi: «La gente si stufa e le getta»
È boom di specie non autoctone nelle acque della Svizzera italiana. La preoccupazione del biologo Alberto Conelli: «L’atteggiamento dell’uomo mette in crisi gli ecosistemi»

GAMBAROGNO – L’hanno avvistata in più punti, nel Gambarogno, durante lo scorso weekend. Una tartaruga esotica, verosimilmente originaria del Nord America, nelle acque del lago Maggiore.

Ed è in “buona compagnia” dal momento che nell’ultimo decennio si è registrato un vero e proprio boom di specie non autoctone nelle acque della Svizzera italiana. «Dietro a questo fenomeno – sostiene il biologo Alberto Conelli – c’è spesso l’atteggiamento dell’uomo. A lungo andare, gli ecosistemi locali rischiano di subire squilibri importanti».

Il paradosso – È un autentico paradosso quello che contraddistingue le acque ticinesi. Promosse ormai a pieni voti dal punto di vista della balneabilità, ma confrontate con una situazione impensabile fino a una ventina di anni fa, per quanto riguarda l’equilibrio degli ecosistemi. «Sono preoccupato – ammette Conelli –. Il gambero della Louisiana nel laghetto di Origlio rischia di fare estinguere i gamberi del posto. Il Cantone sta lavorando in maniera mirata per arginare il problema. Il pesce siluro nel Verbano e nel Ceresio, invece, si rivela un grosso predatore che divora gli altri pesci, mettendo di conseguenza in difficoltà anche i pescatori. Ogni caso è a sé, ma comporta una destabilizzazione della fauna o della flora del posto».

L’effetto della moda – Perché questi animali finiscono nei laghi e nei fiumi della Svizzera italiana? Conelli avanza qualche ipotesi. «Avere un animale esotico in casa va di moda. Le tartarughe piacciono quando sono piccole e carine. Poi crescono e la gente si stufa. Magari uno pensa anche di fare qualcosa di buono, liberando una tartaruga esotica nel lago. Invece è il contrario. Si minaccia, ad esempio, la testuggine palustre, tipica delle nostre acque».

Coscienza ambientale – A volte l’animale esotico finisce nelle acque locali per una semplice bravata. Oppure perché riesce a scappare da piccoli allevamenti abusivi. «Quando è possibile, interveniamo direttamente. Per quanto riguarda le tartarughe esotiche, le catturiamo con le reti e le portiamo in un centro di raccolta nel Canton Neuchâtel. Il discorso su una migliore coscienza ambientale va fatto ad ampio raggio. I nostri corsi d’acqua, in particolare i fiumi, sono sempre più messi a dura prova anche dalle piante invasive. Proliferano sempre a causa del comportamento dell’uomo, che abbandona materiali di vario tipo dove non dovrebbe. Insomma, si può fare meglio…».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE