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LAVERTEZZOTuristi in Val Verzasca non solo grazie ai social

29.07.17 - 09:07
Elia Frapolli prende posizione sulla vicenda delle “Maldive di Milano”: «Video accattivante, ma non basta. Nel turismo non ci sono soluzioni facili»
tipress
Turisti in Val Verzasca non solo grazie ai social
Elia Frapolli prende posizione sulla vicenda delle “Maldive di Milano”: «Video accattivante, ma non basta. Nel turismo non ci sono soluzioni facili»

LAVERTEZZO - «Nel turismo, così come in altri campi, le soluzioni facili non esistono».  Parole chiare quelle di Elia Frapolli, che in una presa di posizione in merito al boom di visitatori di queste ultime settimane in valle Verzasca , generato dal filmato «Le Maldive di Milano», giudica «quantomeno ardito» pensare che la vicenda, con le sue centinaia di visitatori quotidiani, possa avere degli effetti sensibili su di un settore che ogni anno conta, tra tutte le categorie di alloggio, 8 milioni di pernottamenti, 4 milioni di ospiti giornalieri e un indotto di 2 miliardi di franchi.

Certo «i social network rappresentano una grande opportunità per il settore turistico» sostiene Frapolli, che però sottolinea come spesso «non siano tanto le visualizzazioni quanto i commenti» ai contenuti ad indicare l’efficacia di un profilo, confermando che l’aspetto cruciale rimane quello di tradurre le visualizzazioni in visite reali, generando così pernottamenti e indotto.

Non è quindi sufficiente puntare sui soli social network. «Oggi più che mai non si può prescindere da una strategia basata su una combinazione di elementi» spiega il direttore di Ticino Turismo. Un esempio? «I post su Instagram dei giovani talentuosi blogger svizzeri che abbiamo invitato lo scorso anno, funzioneranno bene per attirare in Ticino un giovane zurighese, meno per la coppia di pensionati che trascorre lunghe ferie da noi. Per sorprendere questa ultima tipologia di visitatori andranno usati altri canali».

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