C'è un tratto del trafficatissimo "Stradonino" in cui ogni giorno si rischia il frontale. Ora spunta un cartello che chiede il rispetto del limite dei 30 chilometri orari. A posarlo, alcuni confinanti
CADENAZZO – «Grazie per i 30 km/h. Più rispetto, più educazione». È il cartello che, da qualche settimana, è spuntato prima del ponte sulla ferrovia che collega Cadenazzo a Gudo. A posarlo, alcuni confinanti. Un segnale chiaro che dimostra come chi percorre lo “Stradonino”, la trafficatissima strada semiagricola che porta da una sponda all’altra del Piano di Magadino sia arrivato a un punto di non ritorno. In particolare per quanto riguarda la situazione sul ponte della ferrovia, appunto. Strettissimo. Ma sul quale continuano a transitare anche auto che viaggiano al doppio della velocità consentita, sfiorando spesso l’incidente frontale.
Comportamenti preoccupanti – Il problema, che con l’avvento dei turisti in estate diventa ancora più marcato, è noto alle autorità. «Il fatto – dice Alvaro Franchini, aiutante capo della polizia stradale ticinese – è che quella è un po’ la strada di nessuno. Inizialmente agricola, col tempo è sempre più stata usata per bypassare il traffico di altre zone. Oggi è molto frequentata. E il comportamento degli automobilisti a volte è preoccupante. Il ponte sulla ferrovia? Così stretto dovrebbe fungere da moderatore…»
Esperienze personali – Dovrebbe, appunto. Ma basta chiedere a chi vi transita regolarmente per capire che la realtà è ben diversa. La telecamera di 20 minuti/tio.ch ha raccolto alcune testimonianze. «Questo ponte è pericoloso» dice apertamente un conducente. E c’è chi rievoca esperienze personali poco rassicuranti. «Una volta – racconta una ragazza – mi hanno distrutto lo specchietto. Sostenevano che fosse ancora colpa mia e che la mia macchina fosse troppo verso il centro della carreggiata. Eppure io su quel ponte vado sempre pianissimo, perché ho paura che mi vengano addosso».
La segnaletica – «Di incidenti grossi per fortuna non ne succedono – sostiene Franchini – non si può negare, tuttavia, che la questione sia caotica». Secondo Carlo Celpi, capo staff della Divisione cantonale delle costruzioni, la segnaletica in loco, in vigore dal 2009 su tutta la tratta, è chiara. «C’è un limite generale di 50 chilometri orari, il divieto di transito per mezzi pesanti e il divieto per veicoli con larghezza superiore a due metri, con l’eccezione del servizio a domicilio. Queste limitazioni sono pure segnalate su tutte le strade traversali a partire dall’ultimo incrocio prima della Cadenazzo-Gudo».
Sanzioni – Poi Celpi si sofferma sul ponte della ferrovia, in territorio di Cadenazzo. «Lì c’è una limitazione a 30 chilometri orari, dovuta alla scarsa visibilità e alla particolare geometria della strada. Queste restrizioni sono, come detto, in vigore da anni. E il loro mancato rispetto implica una sanzione. I controlli sono di competenza della polizia».
Senza margini di manovra – La strada di fatto è consortile, e concerne i Comuni di Cadenazzo, San’Antonino e Gudo. «Le eventuali lamentele arrivano soprattutto ai Municipi – fanno sapere dalla polizia comunale di Giubiasco, competente per la tratta – il traffico è tanto e non ci sono grandi margini di manovra purtroppo».
Il futuro – Uno spiraglio potrebbe aprirsi con il progetto del Parco del Piano di Magadino e con la relativa scheda settoriale di Piano direttore sulla mobilità. E c'è pure chi sogna un ipotetico allargamento sul ponte. D'altra parte alcuni correttivi, legati alla moderazione del traffico, erano già stati presi negli scorsi anni in altre zone dello "Stradonino". La sensazione è che, anche per una questione di costi, nonché di praticità, la situazione non si smuoverà facilmente dallo stato attuale.