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LOCARNO«Combattiamo come Guglielmo Tell»

07.07.17 - 16:16
Prosegue lo sciopero dei 34 dipendenti della NLM. Domani dalle 21 si terrà l'ennesimo presidio sindacale di solidarietà
tipress
«Combattiamo come Guglielmo Tell»
Prosegue lo sciopero dei 34 dipendenti della NLM. Domani dalle 21 si terrà l'ennesimo presidio sindacale di solidarietà

LOCARNO - «Esattamente come l’eroe svizzero ha combattuto contro i soprusi, gli scioperanti combattono contro il peggioramento delle loro condizioni contrattuali e salariali». Sul futuro dei 34 dipendenti della NLM i sindacati non mollano. Domani dalle 21 si terrà l'ennesimo presidio sindacale di solidarietà. Intanto, la petizione ha superato le 7000 firme. E lo sciopero continua.

Qui di seguito lo sfogo di Sev, Unia e Ocst:

«Perché mai, in un cantone dove la pressione verso il basso sui salari è una realtà, non sarebbe legittimo lottare per mantenere un livello salariale guadagnato in anni di lavoro e di servizio alla comunità? Perché mai in Ticino, cantone dove i salari sono i più bassi della Svizzera, non sarebbe doveroso lottare per buoni salari? Ora i dipendenti licenziati della NLM, tutti residenti in Ticino, hanno forse in tasca la riassunzione, è vero, ma non si capisce per quale motivo non debbano lottare per mantenere le condizioni salariali attuali, spesso frutto di anni di lavoro al servizio della comunità e del turismo».

«Va sottolineata con forza l’importanza del valore del lavoro, di cui il reddito è certamente una componente importante, anche perché rientra nel circuito economico (imposte, consumo) e consente – se adeguato - di non pesare sulla collettività (sussidi, aiuti assistenziali). Ora per le persone licenziate che vivono in Ticino, le sirene “di prima i nostri” sembrano essersi smarrite in qualche angolo recondito del Verbano».

«Le maestranze e le loro famiglie non possono prendersi il lusso di una pausa di riflessione, ma attendono risposte concrete sui salari, componente imprescindibile e centrale in ogni rapporto di lavoro. Non è ammissibile che il costituendo consorzio che beneficerà di denaro pubblico per la linea Locarno-Magadino, avvii la propria attività facendo dumping sui salari».

«Esattamente come Guglielmo Tell, le maestranze stanno lottando in modo eroico e con quella compostezza tipicamente svizzera. E perfettamente in linea con la Costituzione svizzera che garantisce il diritto di sciopero. Si è giunti a questo punto perché alcuni degli attori che ruotano attorno al costituendo consorzio non hanno voluto considerare il partenariato sociale, valore svizzero per eccellenza. Senza partenariato sociale non esiste la pace del lavoro, dal momento che essa è la conseguenza di un accordo tra le parti».

«Nonostante gli imbarazzanti tentativi di delegittimare la lotta sindacale, le maestranze hanno deciso di continuare lo sciopero, sorrette anche dalle attestazioni di solidarietà: ad oggi la petizione ha raccolto oltre 7000 firme».

Per domani è previsto al debarcadero di Locarno un presidio di solidarietà a partire dalle 21.00. Tra le luci delle lanterne prenderanno la parola Gianni Frizzo, presidente dell’associazione “Giù le mani dalle Officine” e leader storico dello sciopero, Nelly Valsangiacomo, storica, Franco Cavalli, accademico e politico, Graziano Pestoni, presidente dell’Unione sindacale svizzera sezione Ticino e Moesa.

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