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LUGANO«Noi svantaggiati per il nostro cognome straniero»

27.06.17 - 17:34
Diverse segnalazioni giunte in redazione a seguito dell’articolo su Swiss Life che raccomanda ai suoi operatori di call center di usare nomi tipicamente svizzeri. Quando un nome fa rima con pregiudizi
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«Noi svantaggiati per il nostro cognome straniero»
Diverse segnalazioni giunte in redazione a seguito dell’articolo su Swiss Life che raccomanda ai suoi operatori di call center di usare nomi tipicamente svizzeri. Quando un nome fa rima con pregiudizi

LUGANO - Davvero un nome straniero può rappresentare un ostacolo rispetto a un nome ticinese? Oggi abbiamo riferito della perplessità da parte della Commissione federale contro il razzismo per la pratica di Swiss Life di raccomandare ai suoi operatori di call center che hanno nomi di origine straniera di presentarsi ai clienti con pseudonimi che suonino più “svizzeri”.

Abbiamo chiesto ai lettori di Tio e 20minuti, che hanno un cognome straniero,  se anche loro hanno vissuto episodi di intolleranza o denigrazione per il fatto di non essere proprio ticinesi d.o.c. Ecco le loro storie.

Il caso di Sarah - Un esempio è quello di Sarah C., donna di Sessa che 20 anni fa ha trovato l'amore in Australia. «Ero lì per studi quando ho conosciuto un uomo di origine turca che, da lì a poco, sarebbe diventato mio marito».  I due si sposano proprio in Turchia, nella bellissima Istanbul. Come consuetudine Sarah prende il cognome del marito. «Pensavamo di restare in Turchia, ma il mercato del lavoro non era affatto favorevole».

Sarah torna a casa. Inizialmente trova lavoro grazie a delle conoscenza, ma poi lo perde per la classica «ristrutturazione». «Lì sono iniziati i primi problemi. Ai colloqui mi presentavo con il cognome di mio marito. Mai avrei pensato che potesse essere un limite». Invece lo è. «Più e più volte mi sono sentita consigliare di usare il mio cognome perché quello di mio marito trasmetteva l'idea che fossi meno capace e potenzialmente più problematica». Per Sarah il problema è culturale: «C'è tanto, troppo campanilismo. Se si pensa alla rivalità che esiste già all'interno di questo cantone, ad esempio tra Sopraceneri e Sottoceneri, questa diffidenza nei confronti degli stranieri non deve stupire troppo».

Il caso di Luca - Luca è kosovaro da parte di padre, mentre la madre è ticinese. «Anni fa, durante un normale controllo di Polizia, vista la mia carta d'identità svizzera gli agenti hanno iniziato a ridere. La loro battuta mi ha gelato il sangue: "Ah è proprio svizzero questo cognome, sicuramente vai male anche a scuola!».

Il caso di Goran (croato) - «Ho risposto all'annuncio di una donna che vendeva una TV Sony schermo piatto. Ho fatto la mia offerta, ma lei mi ha risposto così: "piuttosto la regalo ad un ticinese che venderla a te!". Era incredula per il fatto che io potessi chattare con lei a quell'ora invece di lavorare: Altre volte, a Zurigo, sono stato attaccato per il mio tedesco da persone che, con tono irritato, mi hanno detto che in Svizzera si parla Schweizerdeutsch».

Il caso di R. (italiana) - «Ogni qual volta mi trovo a chiamare degli uffici cantonali importanti, quando arrivo a dire il mio cognome la persona con cui parlo cambia subito tono e atteggiamento. Rivesto un ruolo importante nel mio lavoro e sono naturalizzata svizzera e nata in Ticino.  Spesso mi chiedono se non sia il caso di cambiare il cognome. Ovviamente non ho nessuna intenzione di farlo».

Il caso di G. - «Ho girato 30 anni con una targa ticinese e non ho mai avuto nessuno problema. Poi sono trasferita in Italia. Ora, quando entro in Ticino in strada incontro gente che mi fa gestacci ed è poco tollerante. La polizia una volta non mi fermava mai. Con la targa italiana, invece, è un continuo porgere i documenti. Eppure sono sempre io. L'essere un paese con molti stranieri evidentemente non equivale ad avere senza razzismo».

Il caso di Svetlana -«Ricordo quella volta che da bambina giocavo davanti al mio palazzo a Viganello. Un custode mi fermò chiedendomi: "Ma tu di che razza sei?". Ovviamente io non sapevo di cosa stesse parlando, ma il suo tono e la domanda stessa mi sono rimaste in mente». 

Il caso di D. - «Sono nata e cresciuta in Svizzera, ma ho origini croate. Studio letteratura italiana. Una volta un professore mi ha detto che un "-ic" (terminazione tipica dei cognomi croati) non può diventare un professore di italiano».

Il caso di Maria - Sono nata e cresciuta a Zurigo da genitori italiani e parlo lo svizzero tedesco. Il mio cognome è italiano. Quando ho messo giù il mio curriculum ho scritto la doppia nazionalità. Su 100 candidature neanche un colloquio. Ho tolto la nazionalitá italiana e ho ottenuto diverse risposte». 

Il caso di K. - «Al primo anno di liceo a Locarno, un docente di francese mi chiese se fossi bene integrata in Svizzera e come mi trovavo in classe. Peccato sia cittadina svizzera con un cognome croato. Ci sono rimasta molto male. Non capisco tutta questa discriminazione per i popoli balcanici».

Il caso di H. - «Sono di madre ticinese e padre inglese. Ho la doppia cittadinanza, ma sono nata in Svizzera. Il mio nome come pure il mio cognome hanno origini inglesi. Ho notato che qui sembra si faccia molta fatica a comprendere come mi chiami, e a volte non sono mancate battute fuori luogo sulla mia provenienza».

Il caso di T. - «Sono italiana, della provincia di Latina. Vivo da quasi 11 anni in Ticino per amore. Qui ho conosciuto il mio attuale compagno con il quale ho una bimba di 9 anni. Lavoro con la scuola e il Municipio, eppure se devo essere sincera, tra le righe il mio cognome suscita la solita battuta contro i meridionali. Se posso uso il cognome del mio compagno proprio per evitare questo fastidioso sarcasmo».

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COMMENTI
 

Liola 6 anni fa su tio
I super intelligenti dirigenti di questi Call pensano che cambiando cognome possano modificare anche la pronuncia???neppure dopo 20 anni ew nemmeno quelli nati qui...oltre al DNA naturalmente... Un p.di m.. con accento sl...ha detto pu....ad una mia amica perchè gli ha detto cortesemente che non le interessava....

GIGETTO 6 anni fa su tio
.....e quindi? Non vi sta bene? Vi ritenete svantaggiati per via del vostro cognome? Potete benissimo cambiare nazione oppure ritornare nella vostra natia patria...semplice!!

siska 6 anni fa su tio
Allora anch'io potrei reclamare "giustizia" in quanto sono stata scartata e mi sono sentita dire NO molte volte pur avendo un cognome italiano/ticinese e nata a Lugano. Ma va là basta fare le vittime sacrificali, poi inutile reclamare in quanto é da 20 anni che vengono assunti frontalieri a scapito di ticinesi e residenti. Di chi é la colpa? .................................................................................................... ..............................................................................

siska 6 anni fa su tio
Sarà anche in parte vero che possedere un cognome straniero può causare qualche problema, ma garantisco personalmente che anni fa, sono stata scartata decine di volte per ottenere un semplice impiego che quello stesso impiego é stato dato a persone residenti in ticino ma di provenienza balcanica. Quindi la mia domanda é: dove si pone la spada di Damocle? a metà o oscilla a dipendenza delle congiunture e della scellerata politica del guadagno? Questi articoli servono solo a fomentare separazione tra le persone e il colpevole rimane e rimarrà sempre sulle spalle dell'autoctono. Anche quio se non sei in politica se non hai parenti influenti e volenti ad aiutarti, se non possiedi un cognome che vale sei messo alla medesima stregua di tutte quelle persone con un cognome straniero che vengono scartate.

GI 6 anni fa su tio
Direi che tutto quanto riportato sia l'effetto del caldo.....E' da almeno dal tempo della Seconda Guerra che la Svizzera pullula di parentele non propriamente "locali"...(intendo similtedesche, similfrancesi, similitaliane e ladine).....nel frattempo siamo un Paese (sempre ancora con la P maiuscola) che vanta uno dei maggiori tassi di "presenza di stranieri" che grazie ai quali (ma non solo) abbiamo potuto prosperare.... tutto il resto è contorno....

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a GI
Io direi che è da molto prima solo che con 2-3 generazioni le persone tendono a non voler più dare agli altri i vantaggi che loro hanno avuto. La Svizzera è il grande paese che è proprio perchè non si nascondono sotto il tappeto questi problemi. Il caro Franscini, uno dei padri fondatori del nostro bel Cantone per intenderci, chiamava con orgoglio il nostro territorio Italia svizzera e non Svizzera italiana. Poi la vicina penisola si è impoverita (grazie a qualcuno che predicava la chiusura e l'autarchia) e noi arricchiti e quindi abbiamo cominciato a prendere le distanze. Forse tra un paio di secoli sarà nuovamente l'inverso. E' sempre una questione di percezione (come per i cognomi) dunque, non credi?

Benji78 6 anni fa su tio
Vivere con un cognome straniero in Svizzera pone indubbiamente degli ostacoli e può creare diversi problemi a causa della diffidenza e del razzismo più o meno latente che permeano la nostra società. Se poi ci aggiungiamo la supponenza di alcuni elementi per i quali il cognome svizzero è garanzia di QCS (qualità certificata superiore) il quadro è completo. Dura da ammettere ma purtroppo è così.

Bacaude 6 anni fa su tio
Il problema c'è ed è inutile negarlo. In Francia è stato fatto uno studio approfondito sulla questione e nei fatti un CV molto qualificato con nome straniero non veniva contattato a distanza di 1-2 settimane lo stesso cv con nome francese veniva inmediatamente contattato dall'azienda. Un noto partito svizzero di ampie vedute si è opposto categóricamente alla possibilità di cambiare il proprio cognome. Perchè? perchè temono di non poter più identificare il diverso che popola le loro vacue farneticazioni. Gli inglesi hanno, da sempre, fatto cambiare i nomi celtici a irlandesi e scozzesi in traslitterazioni inglesi. La stessa cosa hanno fatto agli aborigeni. In Botswana e sudafrica è la norma far cambiare nome a tutti i dipendenti delle strutture ricettive poichè, alle povere orecchie degli stranieri, risulterebbero ostici. Strano perchè negli stessi paesi, le strutture sostenibili a basso impatto ambientale e spesso gestite da local sono strapiene e accoglienti nonostante i poveri e dislessici turisti debbano sforzarsi di imparare un nome che non sia Jack, John o Bill... Sedetevi e pensate se vostra figlia trovasse lavoro in un'azienda italiana di moda a Milano e dovesse cambiare Verena in Serena o Frischknecht in Rossi... Fate le vostre riflessioni. Il tema è noiso ma non ozioso.

Benji78 6 anni fa su tio
Avere un cognome straniero in Svizzera (in misura inferiore anche ticinese in Svizzera tedesca) pone molti limiti ed espone a situazioni spiacevoli a causa della diffidenza e spesso del razzismo più o meno latente che impregnano la nostra società. Difficile da ammettere ma purtroppo è la realtà.

chico2017 6 anni fa su tio
Ho lavorato un anno per un call center ed ho imparato molte cose. Ho imparato a riconoscere dal tono della voce lo stato d'animo e/o il carattere dell'interlocutore. Ho imparato ad essere mooolto paziente cercando di capire cosa volesse esattamente il cliente senza lasciarmi coinvolgere dalle sue emozioni. Ci sono stati casi in cui chiamavano solo per sfogarsi... mentre in altri esigevano una persona di madrelingua tedesca e senza problemi ne cercavo una. Tornando ai nomi stranier: posso storcere il naso se ho a che fare con un nome arabo? Pensate che mi sia inventato io sto pregiudizio?

HCAP63 6 anni fa su tio
Volevo semplicemente far notare che non tutti i call center sono pensati per telefonare a casa o sul cellulare di persone che ne farebbero volentieri a meno...bensì si tratta di quelli che una volta si chiamavano centralini, da dove si smistano le telefonate soprattutto in entrata! Una mia recente esperienza lavorativa si è svolta presso il servizio info clienti di un noto operatore telefonico, cui giungevano chiamate da tutta la CH: ebbene vi confermo che nemmeno ad essere svizzeri DOC si viene accettati pacificamente, difatti spesso i clienti svizzerotedeschi arrivavano quasi a pretendere di essere serviti da un collaboratore che parlasse il loro dialetto o che lo capisse perfettamente, non accontentandosi del mio tedesco di livello direi buono/ottimo...perlopiù si trattava di persone anziane che non sapevano esprimersi in lingua "originale", comunque questo mi ha dato molto su cui riflettere, addirittura qualcuno (se usavo la mia personale versione dello Schwytzerdütsch o come si scriverà poi!) insinuava che fossi una straniera, segno evidente di un certo razzismo latente! Malgrado da nubile avessi un cognome alquanto noto in ambito politico e sportivo questo non mi ha comunque favorito, fino all'adolescenza anzi posso dire di aver sofferto per una forma soft di bullismo, che allora non veniva ancora catalogato come tale ma a volte ero giunta fino a vergognarmi delle mie origini vallerane, di cui invece vado fiera! Circa il razzismo posso dire di non tollerarlo, difatti oltre ad aver adottato mio figlio dall'Etiopia sono fiera di avere per amiche una donna turco-curda musulmana (posso dire anzi che è quella cuore) ed un'altra "CH di carta" di origini serbe e religione cristiano-ortodossa, due tra le persone più buone e generose di sentimenti che io abbia mai conosciuto, capaci di mostrare solidarietà vera invece di pretenderla dagli altri...! Come si dice sempre, in tutti i popoli si trovano le mele marce e dietro a certi delinquenti di provenienza risaputa ci sono spesso famiglie oneste e rispettose delle regole del paese che le ospita, che (quasi) mai hanno educato i figli all'odio ed al fondamentalismo. Penso di non sbagliare nel ritenere che quest'ultimo sia una forma di razzismo al contrario, in quanto spesso messo in atto da chi vive fuori dal suo paese! Non posso inoltre fare a meno di considerare che vi sono 2 diversi piani di razzismo, in un caso rivolto ad uomini soprattutto di colore, che ovviamente non possono fingersi diversi, mentre verso le donne sempre di colore gran parte dei maschietti nostrani è ben più indulgente, ma non lo sarebbero altrettanto se una loro figlia si presentasse con un moroso di colore!!! Spero vivamente che mio figlio, ancora adolescente, abbia ad incontrare persone capaci di superare le barriere dovute all'aspetto e che al contrario si preoccupino del cuore, dove i sentimenti non hanno colore...

zecca 6 anni fa su tio
Ma per favore !! Gli operatori di call center si beccheranno gli insulti anche se si chiamassero Müller, Freymond o Bernasconi. Non per il cognome che portano, ma per il mestiere che fanno: rompere i c.... alla gente che non ha la minima intenzione di acquistare vino, olio di oliva, cambiare l'operatore del telefono o della tv o cambiare cassa malati o semplicemente di rispondere a innumerevoli sondaggi che non servono a niente. Ci vuol così tanto a capirla ??

siska 6 anni fa su tio
Ehh ma guardate che si é svantaggiati comunque anche se si ha un cognome italiano...ah ah ah anchei ticinesi sono svantaggiati da mooolto tempo......quindi dove si pone il problema. Siamo tutti in barca no?

Equalizer 6 anni fa su tio
Reputazione e Stima si guadagnano sul campo, e qua ci sono varie etnie che si sono impegnate di brutto negli ultimi 20 anni per perderli entrambi.

driver1973 6 anni fa su tio
Con quel cognome non sei del tutto ticinese nemmeno tu. Brambilla fumagalli

tip75 6 anni fa su tio
vabbè mi sembra che la stiamo mettendo giù un tantino dura e che l articolo di per se alimenta questo genere di cose.

mariposa 6 anni fa su tio
Purtroppo è la nuda e cruda realtà. C'è gente che addiritura sul CV si sente costretta a scrivere " nazionalità Svizzera dalla nascita" solo per il fatto che ha un cognome che tanti reputerebbero non Svizzero
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