I 160 soci della che hanno partecipato oggi all'assemblea generale ordinaria intendono combattere per la difesa del servizio pubblico
LUGANO - «Contrastare l’iniziativa No-Billag significa difendere la Svizzera italiana, la sua cultura e la sua lingua». Per questo gli oltre 160 soci che hanno partecipato oggi all'assemblea generale ordinaria della CORSI hanno approvato (a larga maggioranza) una risoluzione che combatta l'iniziativa popolare "No Billag".
In ricordo di Claudio Generali - In precedenza, il presidente Luigi Pedrazzini ha aperto l’assemblea rendendo omaggio a Claudio Generali, già presidente della cooperativa, scomparso lo scorso 19 maggio. «Claudio Generali - ha ricordato Pedrazzini - non è solamente stato, all’interno della SSR, un punto di riferimento per la Svizzera italiana, ma per tutta l’azienda e per la coesione nazionale in un momento di grandi ristrutturazioni».
Servizio pubblico - Il presidente ha poi ripercorso le attività della CORSI intraprese nel 2016. La CORSI continua a essere una presenza necessaria per assicurare un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e attento agli interessi del pubblico. Sono molte le sfide con cui la SSR e la RSI dovranno confrontarsi nei prossimi anni: la nuova legge sui media, il rinnovo della concessione e soprattutto l’iniziativa No-Billag. Quello sul futuro del servizio pubblico è «un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica svizzera, delle culture regionali, in particolare di quelle minoritarie».
Pedrazzini ha sottolineato la funzione fondamentale della CORSI, che si attende un riconoscimento del proprio impegno anche da parte della RSI. «Il modello SSR, per quanto complesso, rappresenta una risposta equilibrata, in grado di garantire l’indipendenza della radiotelevisione e, al contempo, una corretta partecipazione dell’opinione pubblica alle scelte strategiche del suo servizio pubblico».
Rivoluzione digitale - Le grandi sfide del servizio pubblico sono state al centro anche delle riflessioni di Beat Schneider, Segretario centrale SSR SRG. Il futuro delle radiotelevisioni svizzere e delle associazioni regionali è nelle mani delle nuove generazioni. La rivoluzione digitale sta producendo un cambiamento epocale nella fruizione del pubblico più giovane.
«Regioni linguistiche fondamentali» - Le nuove generazioni continuano a manifestare interesse per le questioni sociali o politiche, ma lo fanno in comunità dinamiche. «Questa nuova forma di partecipazione ai processi sociali e politici tramite comunità e movimenti più informali – ha spiegato Beat Schneider - potrebbe rappresentare anche per la SSR un nuovo approccio per convincere i giovani svizzeri dell'importanza dei media indipendenti e della solidarietà tra regioni linguistiche».
«Il plurilinguismo è parte del Paese» - Perché il plurilinguismo, come ha sottolineato la vicepresidente Anna Biscossa, è un elemento fondante dell’identità della Svizzera. La SSR SRG è uno degli ultimi pilastri della pluralità e della collaborazione fra le diverse regioni.
All’unanimità sono stati inoltre approvati il Rapporto d’attività 2016 e i relativi conti della società, che alla fine del 2016 hanno registrato un risultato sostanziale parità, senza particolari oggetti di rilievo.