Cerca e trova immobili

CASLANO«Il Ticino è pieno di mariti che hanno avventure gay»

25.05.17 - 19:56
Mezzo secolo di scomode verità, raccolte dal blog di Bruno Ferrini, 78enne omosessuale. La sua testimonianza potrebbe diventare un libro
TiPress
«Il Ticino è pieno di mariti che hanno avventure gay»
Mezzo secolo di scomode verità, raccolte dal blog di Bruno Ferrini, 78enne omosessuale. La sua testimonianza potrebbe diventare un libro

CASLANO – «E ora vi racconto i segreti del mondo gay nella Svizzera italiana». Potrebbe essere l’incipit del libro scritto da Bruno Ferrini, 78enne di Caslano. Mezzo secolo di scomode verità, raccolte da un osservatore privilegiato. Per ora, i suoi testi sono visibili solo sul suo blog. Ma lui annuncia: «Sto lavorando per lasciare un’eredità al Ticino». Ferrini negli anni ’90 era balzato agli onori delle cronache per avere aperto lo Spazio Gay di Massagno. Un punto di ritrovo e di confronto per gli omosessuali. Oggi guarda con amarezza a quel periodo. «Non c’è più nulla per i gay in Ticino – sospira –. Non siamo neanche stati capaci di realizzare un bar. Hanno vinto paura e ignoranza».

Ferrini, lei sta, piano piano, riassumendo 50 anni di storia dell’omosessualità in Ticino. Perché lo fa?
«Chi è omosessuale non deve avere timore di dirlo. Troppi gay vivono nell’ombra. Non è giusto. Spero, nel mio piccolo, di contribuire a cambiare le cose». 

Le mancano i tempi di Spazio Gay?
«Sì. C’è stata un’involuzione. Negli anni ’90 si giocava parecchio sulla visibilità. Adesso ognuno sta nel proprio brodo. E magari soffre anche. Nel 2004, quando si votò per le unioni registrate in Svizzera, tanti gay ticinesi optarono per il “no”. Paradossale. “Non vogliamo mica farci registrare”, dicevano…».

Da dove arriva questa omertà?
«Secondo me, ci siamo fatti condizionare dalla mentalità italiana, piena di pregiudizi. Avremmo dovuto continuare a prendere esempio dalla Svizzera tedesca. Ho vissuto a lungo a Zurigo, dove ho studiato chimica. E ho avuto una madre svizzero tedesca. Al nord la mentalità è veramente diversa dalla nostra».

Quando ha scoperto di essere gay?
«Sin dall’adolescenza. Io lo dicevo apertamente. Mia madre mi ha sempre appoggiato. Mio padre, invece, forse non se ne è mai reso conto. Tanto che a un certo punto mi combinò pure il matrimonio. Io sono stato sposato per 25 anni, senza avere figli per fortuna».

E come ha vissuto questa esperienza? 
«Mia moglie era davvero innamorata di me, penso. Io, però, non ho mai nascosto nulla. Mi facevo i fatti miei. A un certo punto mi sono trasferito a Ginevra e lei è rimasta in Ticino. Siamo andati avanti così per tanto tempo. Lei mi capiva».

Si è mai sentito in colpa?
«No. Perché sono sempre stato sincero. Non facevo il doppio gioco. Oggi ci sono tanti uomini sposati che, di nascosto, hanno avventure omosessuali. Ne ho conosciuti molti, anche in Ticino. E si torna al discorso iniziale. C’è la paura di fare vedere chi si è veramente».

Lei pensa che nella Svizzera italiana ci siano tanti gay “nascosti”?
«Ne sono sicuro. Molti hanno una tendenza omosessuale, ma non l’accettano. Altri, per potersi muovere senza destare sospetti, assumono atteggiamenti omofobi. Anche la bisessualità è diffusa».

Ai suoi tempi, si accostava il mondo gay all’Aids. C’è ancora questa percezione?
«No. Ed è stato un bel passo in avanti. L’ignoranza, però, è ancora tanta. Sfocia nella xenofobia. Ci sono famiglie che ancora non accettano di avere un figlio gay. E ci sono ragazzi che si tolgono la vita per questo. Alcune persone crescono in contesti in cui si sentono ripudiati. È terribile. E poi c’è ancora tanta leggerezza nel linguaggio. Espressioni come “frocio di merda” a me scivolano addosso. Ad altri no. Serve più sensibilizzazione, altrimenti si continua a creare esclusione sociale».

Cosa pensa del gay pride?

«Può essere una bella iniziativa. Una bella azione di visibilità. Occorre fare attenzione a non farla diventare una carnevalata. Alcuni frequentano i gay pride a scopo terapeutico. Per rinfrancarsi. Invece, dovrebbero essere solo momenti di festa».

Torniamo al bar gay. Come mai, a suo avviso, questo tema genera sempre polemiche?
«Perché la gente ha paura che si trasformi in un ghetto. In qualcosa di sporco e di losco. Forse è anche colpa di alcuni omosessuali sopra le righe, che non rappresentano comunque la normalità gay. Negli ultimi 20 anni i ticinesi sono diventati molto più paurosi. Forse a causa dell’immigrazione, della globalizzazione. Quello che non si conosce, causa ansia e apprensione. E così non si va da nessuna parte». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

F.Netri 6 anni fa su tio
.......Ai suoi tempi, si accostava il mondo gay all’Aids. C’è ancora questa percezione? «No. Ed è stato un bel passo in avanti. L’ignoranza, però, è ancora tanta. Sfocia nella xenofobia....... E che c'entra la xenofobia?

Pepperos 6 anni fa su tio
Ma si il parco Ciani e le aeree di servizio! Ci scrive un romanzo..

chico2017 6 anni fa su tio
Non mi sono mai interessate le riviste gossip, figuriamoci un libro ... A proposito di omosessualità, si dice sia una scelta oppure che che ci si sia nati. Secondo me è psicologico. Una sorta di fuga per compensare una deficenza, un problema inconscio irrisolto. Potrebbe essere una scelta forzata inconsapevolmente...

chico2017 6 anni fa su tio
Non mi sono mai interessate le riviste gossip, figuriamoci un libro ...

Karma 6 anni fa su tio
Certe persone pensano sia una moda, secondo me non è una moda ne una scelta, si è cosi e basta! Se già nel 2017 c'è ancora questa ignoranza, figuriamoci quando si è sposato! Meno male che la moglie lo ha comunque sempre appoggiato. Non trovo giusto chiamarle persone di mer..! Sono persone come le altre con gusti sessuali diversi!

Meridiana 6 anni fa su tio
Informazione inutile e esclusivamente di parte. Ci sono altre cose ben più importanti da segnalare.

V1988 6 anni fa su tio
Ma

rojo22 6 anni fa su tio
Il Ticino è ancora più pieno di gente a cui questa informazione no fa né caldo né freddo. Credo che, al di là dei click sul titolo, la cosa non vada molto oltre: anzi sono convito che la cosa riguarda unicamente i diretti interessati. Non ritengo molto coraggioso seguire il main stream. Anzi.

V1988 6 anni fa su tio
Risposta a rojo22
Si , Non vedo appunto cosa ci sia da preoccuparsi , la tv e i giornali in genere si schierano totalmente a favore dell' argomento omossessualità in genere ,e dai commenti si evince ancor di più come la pensa la massa ...da notare i pollici sopra e paragonarli ai commenti, questo porta a riflettere , perché c'è molta gente che non osa dire quello che pensa realmente , segno che la campagna di sensibilizzazione è intimidatoria a tratti in quanto ghettizza coloro che hanno qualche dubbio sul tutto .quello che noto purtroppo è come sia facile veicolare il pensiero collettivo a seconda di come viene comodo , uno strumento potente sia in negativo che in positivo che quasi sempre divide con il gioco della dualità. Detto questo penso che in genere, l'onestà intellettuale, dono raro, potrà salvarci ... :)

Opinione democratica 6 anni fa su tio
Chi ha pubblicato l'articolo di questo Signore  sicuramente non conosce tutta la vera storia altrimenti non credo che lo avrebbe mai pubblicato o per lo modo narrato così.  Alcune cose che vengono raccontate sono si vere, come vere sono tante altre. Questa persona che si reputa così tanto coraggiosa come mai si é sposata, é stata sua madre a dire di si e a firmare il contratto di matrimonio ? E se mai fosse stato obbligato perché una volta lasciato il Ticino non si é divorziato ? Che bella vita ha riservato a sua moglie prima di criticare la società ? Come stava sua moglie ? Questa persona parla di carnevalata, infatti lui ha rappresentato molto queste carnevalate . Carnevalate che  per fortuna solo una minoranza di gay ne fan parte. Sicuramente non é sempre stato facile creare e aprire un bar o un punto d'incontro ma chi l'ha fatto seriamente vive ancora oggi e chi ha chiuso l'ho ha fatto quando é andato in pensione.  Al contrario di quei bar o punti d'incontro che non altro erano che una carnevalata e sono proprio questi che hanno incontrato tante difficoltà e hanno dovuto chiudere. Purtroppo sono proprio questi quelli che più si notano facendo credere alla gente comune che i gay sono tutti così. Spazio Gay certamente all'inizio ha incontrato difficoltà nel ricevere i permessi ma una volta avuti ha potuto aprire. Purtroppo con il tempo la dirigenza fece tante carnevalate e di conseguenza dovette chiudere. Per primo i gay per il quale all'inizio diedero loro fiducia vennero traditi e quindi lo abbandonarono. Spazio gay era nato con un buon e ottimo proposito ma poi pian piano grazie alla dirigenza  si trasformò in ben altro. Lo spazio gay fece parlare molto di più per le sue carnevalate dove sovente doveva persino correre la polizia . Sicuramente non é sempre facile e si può incontrare difficoltà nel essere gay e nel fare qualcosa per i gay ma se sei serio e ti comporti bene la gente ti accetta anche in Ticino. Concludo nel dire  che é proprio grazie a queste poche persone che si divertono a fare carnevalate che rovinano l'immagine dei gay. Io al suo posto gli darei come consiglio di non scrivere niente a meno che non raccontasse tutta la verità ma forse quella se l'è dimenticata o non l'ha vista.
NOTIZIE PIÙ LETTE