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CANTONEFiere del benessere: «Ma che c’entrano le sette?»

29.04.17 - 16:22
Massimiliano Ay scrive al Governo chiedendo di intervenire contro l'aumento di casi di «ciarlataneria»
Tipress (archivio)
una tipica statua di buddha
una tipica statua di buddha
Fiere del benessere: «Ma che c’entrano le sette?»
Massimiliano Ay scrive al Governo chiedendo di intervenire contro l'aumento di casi di «ciarlataneria»

BELLINZONA - È per manifestare la propria preoccupazione in seguito al «proliferare di guaritori “fatti in casa” con corsi e conferenze che spesso di razionale o scientifico hanno ben poco e in cui possono anche essere diffuse sonore falsità», che Massimilano Ay (Partito Comunista) interroga il Governo. Nonostante il deputato in Granconsiglio affermi di non voler bandire a priori forme di cura alternativa a quelle tradizionali, né di impedire eventuali scelte “spirituali” a chi vi crede, chiede che vengano «presi sul serio» i casi di «ciarlataneria» che in momenti di crisi sociale ed economica finirebbero per sfruttare condizioni di fragilità personale.

«Vi sono - sottolinea Ay - guaritori che nel loro rapporto col pubblico travisano coscientemente e in modo irresponsabile quelle che sono conoscenze scientificamente comprovate con opinioni personali, truffando di fatto persone nel bisogno». Ma a preoccupare il deputato comunista è l'accesso a «una nota fiera del benessere» da parte di un’organizzazione «notoriamente collaterale a una setta religiosa fra le più inquietanti».

Ay, in buona sostanza, chiede al Consiglio di Stato se non ritenga opportuno che «perlomeno le fiere del benessere siano supervisionate dal medico cantonale o da un organo di controllo equivalente per quanto concerne i contenuti della loro “offerta”».

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