È il trend del futuro. Uno studio della SUPSI dimostra che solo a Lugano ci sono oltre 200 edifici potenzialmente sopraelevabili
LUGANO – Oltre 670 nuovi stabili all’anno. È la media a cui viaggia il Ticino dell’edilizia. Un ritmo difficilmente sostenibile in futuro. Lo spazio scarseggia. E le proiezioni dell’Ufficio federale di statistica indicano un incremento della popolazione pari a 70'000 unità. Nel 2040 saremo in 420'000. È su queste basi che, da qualche anno, si sta sviluppando un nuovo trend: costruire in verticale. L’aggiunta di uno o più piani ad abitazioni già esistenti. Il tema è oggetto di uno studio condotto dalla SUPSI. «Abbiamo svolto un’analisi su Lugano – dice il ricercatore Jacopo Viviani – sul territorio cittadino ci sono oltre 200 edifici potenzialmente sopraelevabili secondo le indicazioni del Piano Regolatore».
L’opzione del futuro – Sì, perché nel frattempo, proprio per contrastare la cementificazione crescente, diversi Comuni si sono mossi a livello legislativo per promuovere un maggiore sfruttamento dei terreni già edificati, permettendo così anche lo sviluppo verticale degli edifici. «Nei prossimi decenni – sostiene Giacomo Veragouth, direttore di Xilema, una delle ditte ticinesi che si occupano di soprelevazioni – questa opzione potrebbe essere considerata da parecchi proprietari immobiliari».
La marcia in più – I materiali? Sostenibili e leggeri. Ancora Veragouth: «Noi puntiamo sul legno. È più leggero e più semplice da installare rispetto ad altri materiali. In questo modo possiamo eseguire interventi che sarebbero impossibili con l’edilizia tradizionale, ed entro tempistiche che non impediscano per troppo tempo l’utilizzo dell’abitazione».
Le incognite – Ci sono però anche aspetti delicati. Come ad esempio quelli finanziari. «Sicuramente – riprende Veragouth – l’investimento iniziale rappresenta un ostacolo difficile da superare. Non solo. La soprelevazione è un processo complesso, che unisce difficoltà tecniche, burocratiche e realizzative. Spesso scoraggiano chi vuole intraprendere questo investimento. Anche per questo, ditte come la nostra si occupano di seguire tutti gli aspetti dall’a alla zeta, addirittura partecipando all’investimento economico».
Norme da seguire – La costruzione in verticale è una soluzione sempre più praticata nella Svizzera italiana. Lo ribadisce Viviani: «Innanzitutto, l’edificio viene portato allo stato dell’arte per quanto riguarda l’impiantistica, rispettando le nuove indicazioni normative. In questo modo, aumentano la classe energetica e il valore venale dell’immobile».
Risparmi – Il vantaggio è anche continuativo nel tempo. «Grazie al risparmio sulle bollette, che può arrivare al 40%, e alla possibilità di suddividere le spese amministrative con nuovi inquilini. A tutto questo si aggiungono i contributi che Cantone e Confederazione mettono a disposizione di chi vuole investire in un simile progetto».