Il fenomeno, in netta crescita, riguarda però anche le altre categorie di conducenti. La Polizia: «Ogni secondo in cui lo sguardo non è sulla strada può essere fatale»
FAIDO – Troppe distrazioni "tecnologiche" da parte dei camionisti sull'autostrada che collega il Ticino alla Svizzera interna? L'incredibile incidente di martedì, sull’A2, tra Faido e Quinto, con un camion finito contro un’auto, e con una barca volata dal cavalcavia, ha suscitato decine di reazioni. Molte a senso unico. «Percorro tutti i giorni il tunnel del San Gottardo per lavoro – dice un 40enne bellinzonese –. Spesso mi capita di notare camionisti col cellulare in mano». «C’è da avere paura – sostiene un altro pendolare –. Una volta, all’altezza di Biasca, ho visto un camionista guidare con una mano sola, mentre con l’altra sistemava la sua cabina».
La preoccupazione delle autorità – Va subito precisato che ancora non è nota la reale dinamica dei fatti verificatisi a Faido. La distrazione da parte del camionista, allo stato attuale, rappresenta una semplice ipotesi. Più in generale, però, la questione del cellulare al volante, sollevata da tanti lettori, preoccupa. E non poco.
Meno morti, ma più distratti – «Effettivamente – spiega Marco Guscio, Ufficiale della Gendarmeria Stradale – si tratta di un problema in aumento. E non solo tra i camionisti. Negli ultimi anni c’è stata una netta diminuzione degli incidenti mortali, su scala nazionale. Possiamo, però, constatare che la maggior parte degli incidenti registrati è legata a distrazioni. Spesso inerenti la tecnologia».
Controlli – Da WhatsApp ai social network, la regola sembra essere diventata una sola. Rispondere al più presto. «È come se i conducenti si dimenticassero che la loro vita è più importante di una replica a un messaggio – riprende Guscio –. Di controlli ne facciamo sovente. Ma è difficile cogliere le persone sul fatto. Anche per questo, le statistiche sul tema non sono attendibili».
Sistema computerizzato – Per quanto riguarda i camion, c’è un interrogativo in più. «Oggi – evidenzia Guscio – molti camionisti hanno a che fare con un iPad di flotta. Un sistema computerizzato che li monitorizza e a cui fanno capo con regolarità. Anche questa è una fonte di distrazione».
La noia del viaggio – «Bisogna considerare – aggiunge Renato Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero – che oggi guidare un camion è molto più semplice rispetto al passato. Il viaggio a volte può sembrare quasi più noioso per il camionista, che dunque, in alcune circostanze, è potenzialmente più portato a perdere la concentrazione».
Una mentalità sbagliata – Gazzola, tuttavia, non se la sente di demonizzare il mondo dei camionisti. «Il discorso va fatto ad ampio raggio. Per tutti gli utenti della strada. C’è una mentalità sbagliata, difficile da sradicare». «Oggi – conclude Guscio – tutti vogliono aggiornare il proprio stato su Facebook o su Instagramm, in tempo reale. C’è una frenesia totale che ci fa dimenticare le situazioni di pericolo. Quando si è al volante, occorre rendersi conto che ogni secondo in cui lo sguardo viene distolto dalla guida, può essere fatale».