Lo chiedono in molti per l'aggressore di Gordola, ma per togliere il passaporto a una persona le ragioni devono essere più che gravi
LUGANO - «Ritirare il passaporto ed espulsione», titolava ieri il Mattinonline in merito al 21enne in carcere per il colpo letale sferrato a un 44enne fuori dalla discoteca La Rotonda di Gordola. E sui social, così come nei commenti sono in moltissimi a chiedere la stessa misura: stracciargli il passaporto svizzero, revocargli la cittadinanza. Ma è veramente possibile?
Crimini di guerra o terrorismo - L’articolo 48 della Legge federale sulla cittadinanza consente alla Confederazione di «revocare la cittadinanza svizzera, la cittadinanza cantonale e l’attinenza comunale a una persona che possiede anche un’altra cittadinanza, se la sua condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera». Prima di tutto, quindi, la nazionalità può essere tolta solo a chi ne ha anche un'altra e non sappiamo se sia questo il caso del giovane di Biasca. Detto ciò, quali motivi giustificherebbero una misura simile? Lo abbiamo chiesto direttamente alla Segreteria di Stato per la migrazione, responsabile per queste eventualità. «Possono ad esempio costituire dei casi di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera, i crimini di guerra o il terrorismo», risponde il portavoce Lukas Rieder.
Un omicidio non basta - Le imputazioni nei confronti dell’aggressore di Gordola sono di omicidio intenzionale subordinatamente omicidio colposo. Si può ipotizzare la revoca per un reato simile? «Un omicidio o un assassinio commessi in Svizzera, fatti salvi gli atti che costituiscono allo stesso tempo dei crimini contro gli interessi o la buona reputazione della Svizzera, non sono motivi sufficienti per revocare la cittadinanza svizzera», spiega Rieder.
Una sola verifica in 10 anni - Per quanta rabbia susciti la morte di un 44enne padre di due bambini piccoli, chi lo ha aggredito letalmente, se condannato, non rischia di vedersi tolta la cittadinanza. Lo conferma anche la statistica dei casi di questo tipo: «Nel corso degli ultimi 10 anni è stata avviata unicamente una procedura per la verifica di un'eventuale revoca della naturalizzazione». Verosimilmente nei confronti di uno jihadista, e non si è ancora conclusa o ha avuto esito negativo.