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CAMPIONE D'ITALIA - La passata storiografia ufficiale ha sempre parlato, a proposito della grande compagine Lombarda dei Costruttori ”Maestri Comacini”.
L’origine dell’espressione risale a due articoli dell’Editto di Rotari ( 643 d.C.) nei quali si definiscono responsabilità e compiti dei “magistri cumacini” nella loro attività di cantiere e di costruttori.
Qualcuno ha voluto darne un’altra interpretazione : Magistri cum machinis, riferendosi all’uso di attrezzature di cantiere che i muratori avrebbero usato.
Qualcuno azzardò pure che essi venissero tutti (migliaia?) dall’Isola Comacina, dimenticando che l’Insula Cumacina fu l’ultima territoriale in mano all’Impero di Bisanzio, fino a quando Autari la strappò al bizantino Francione.
Difficile ed erroneo accettare queste supposizioni, se si pensa che in seguito, per secoli, quando i costruttori iniziarono a firmarsi, sempre aggiunsero al nome la loro provenienza, de Cumis ,da Como, de Campilione, da Arogno, de Bissono, de Maroxia , de Lugano, de Laino, da Carona, da Rovio,da Melide, da Morcote, da Vico…
Tutti luoghi che si trovano in un’area che occupa pochi chilometri quadrati e che si estende dalla superiore valle d’Intelvi e , e soprattutto, lungo le rive del Lago Ceresio , appunto da Campione a Lugano, a da Carona a Capolago.
Di questo tratterà in una conferenza l’Architetto Dario Banaudi, che ama definirsi un “piccolo Maestro Campionese” e che, oltre a costruire o restaurare varie opere del paese dove ha vissuto, ha studiato durante tutta la sua carriera le Opere e le vicende di questi Maestri .
I Maestri di Campione e del Lago, appunto, che per tutto il Medio Evo e fino al XVIII secolo ed oltre , hanno portato il genio architettonico di queste terre non solo in Italia o in Svizzera, ma in tutti i luoghi d’Europa.
La conferenza con proiezioni si svolgerà nella Galleria Civica (ex Chiesa di San Zenone) a Campione d’Italia sabato 6 maggio alle ore 11.
