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RIVA SAN VITALE«Niente inerti a Riva San Vitale»

21.04.17 - 15:49
L'associazione Cittadini per il territorio e i cittadini si oppongono al progetto: «Impianto incompatibile con le caratteristiche residenziali delle zone limitrofe e con la passeggiata lungo il fiume»
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«Niente inerti a Riva San Vitale»
L'associazione Cittadini per il territorio e i cittadini si oppongono al progetto: «Impianto incompatibile con le caratteristiche residenziali delle zone limitrofe e con la passeggiata lungo il fiume»

RIVA SAN VITALE - «È un impianto incompatibile con le attuali caratteristiche residenziali delle zone limitrofe e con la passeggiata lungo il fiume Laveggio». Con questa chiara presa di posizione l’associazione Cittadini per il territorio, assieme a numerosi cittadini di Riva San Vitale e Capolago si oppongono alla realizzazione di un impianto di deposito e lavorazione di materiali inerti a Riva San Vitale (ai mappali 1732 e 1739).

Le principali preoccupazioni sono legate al rumore, alla polvere che inevitabilmente ci sarà e al traffico veicolare di grossi automezzi pesanti da 40 tonnellate. «Se nel passato troppo spesso sono state realizzate attività moleste a ridosso del fiume Laveggio, perché lontano dai nuclei abitati, ora la situazione è mutata, e la via Molinello, la Via Segoma e la via dei Gelsi, ad esso limitrofe, sono oggi importanti strade residenziali», sottolineano gli oppositori capeggiati da Ivo Durisch e Grazia Bianchi. «Inoltre la strada che costeggia il Laveggio è diventata la principale passeggiata in pianura presente nella zona. Un percorso molto frequentato anche in settimana».

Secondo i due rappresentanti del PS, «le conclusioni dell’esame di impatto ambientale, allegato alla domanda di costruzione, si basano su parametri numerici (numero camion, irrigazione, tonnellate di deposito, rumore) difficili da controllare quando l’impianto sarà in attività».

Gli oppositori ricordano pure che la porzione di territorio tra il Monte San Giorgio e il Monte Generoso è già oggi attraversata «da tutte le principali vie di comunicazione nazionali e internazionali e soffre nei mesi invernali e estivi di un inquinamento da smog spesso fuori dalle norme federali sulla salute pubblica».

 

 

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COMMENTI
 

F/A-18 6 anni fa su tio
Se il comune di Riva dà un permesso temporaneo per iniziare l'attività cosi come è successo in quel di Barbengo penso che che per quel povero paese si è finito di vivere.

F/A-18 6 anni fa su tio
Speriamo che il comune non dia un permesso temporaneo di lavorare e stoccare gli inerti come invece è successo per il tramite del comune di Lugano che alla stessa ditta è stato concesso di iniziare l'attività in quel di Barbengo con forti disagi alla circolazione, camion dappertutto, fango sulle strade, rumori, non rispetto degli orari di lavoro e di tante altre imposizioni di cui se ne fanno un baffo e polveri impressionanti, oltre che continuo via vai di pompieri per inquinamento del riale Scairolo, la situazione provvisoria perdura oramai da due anni, la gente del quartiere ne ha piene le scuffie.

vulpus 6 anni fa su tio
A Lugano , quando hanno scavato per il LAC, hanno buttato tutto il materiale di scavo nel lago,contrabbandando il tutto come una operazione ecologica. Ora se si è potuto fare ciò a Lugano, nel golfo, perchè non è possibile farlo anche in altre zone?Se il materiale di scavo è pulito, cosa cambia?

F/A-18 6 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Considera che anch'io la penso come te, oltretutto l'operazione LAC a riguardo di intorpidimento delle acque assume una connotazione rilevante ma osservo che nessuno si è lamentato e nessuno ha sollevato obiezioni, diverso è se l'intorpidimento lo provoca una azienda privata od un privato qualsiasi, qui intervengono tutti con grande clamore. Da tutto cio' si puo' desumere che se l'interesse è collettivo, ovvero, se a guadagnarci è l'intera collettività ( per il LAC è il comune di Lugano ), allora tutto va bene, se invece a guadagnarci è il singolo cittadino o la singola azienda, allora è uno scandalo. Dici bene che l'operazione a Lugano è passata come ecologica, mi ricordo invece che per il cantiere Korai ( a Muzzano, dopo il bar Kiwi, 4 palazzine a forma di ventaglio ), sono riusciti a fermare il cantiere per una perdita di fango di piccole proporzioni, sarà stata pure una scusa per interessi maggiori di cui possiamo solo fare supposizioni pero intanto il cantiere si è fermato per molti mesi con danni finanziari importantissimi.

GI 6 anni fa su tio
Gli inerti....che dolor.....in questa porzione di Ticino alquanto martoriata.....
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