L'associazione Cittadini per il territorio e i cittadini si oppongono al progetto: «Impianto incompatibile con le caratteristiche residenziali delle zone limitrofe e con la passeggiata lungo il fiume»
RIVA SAN VITALE - «È un impianto incompatibile con le attuali caratteristiche residenziali delle zone limitrofe e con la passeggiata lungo il fiume Laveggio». Con questa chiara presa di posizione l’associazione Cittadini per il territorio, assieme a numerosi cittadini di Riva San Vitale e Capolago si oppongono alla realizzazione di un impianto di deposito e lavorazione di materiali inerti a Riva San Vitale (ai mappali 1732 e 1739).
Le principali preoccupazioni sono legate al rumore, alla polvere che inevitabilmente ci sarà e al traffico veicolare di grossi automezzi pesanti da 40 tonnellate. «Se nel passato troppo spesso sono state realizzate attività moleste a ridosso del fiume Laveggio, perché lontano dai nuclei abitati, ora la situazione è mutata, e la via Molinello, la Via Segoma e la via dei Gelsi, ad esso limitrofe, sono oggi importanti strade residenziali», sottolineano gli oppositori capeggiati da Ivo Durisch e Grazia Bianchi. «Inoltre la strada che costeggia il Laveggio è diventata la principale passeggiata in pianura presente nella zona. Un percorso molto frequentato anche in settimana».
Secondo i due rappresentanti del PS, «le conclusioni dell’esame di impatto ambientale, allegato alla domanda di costruzione, si basano su parametri numerici (numero camion, irrigazione, tonnellate di deposito, rumore) difficili da controllare quando l’impianto sarà in attività».
Gli oppositori ricordano pure che la porzione di territorio tra il Monte San Giorgio e il Monte Generoso è già oggi attraversata «da tutte le principali vie di comunicazione nazionali e internazionali e soffre nei mesi invernali e estivi di un inquinamento da smog spesso fuori dalle norme federali sulla salute pubblica».