La storia di una giovane coppia luganese «indebitata fino al collo». Lo studio: fenomeno in crescita
LUGANO - Il numero che Marco e Alessia* dovevano chiamare per risolvere i loro problemi di debiti, è lo 0800203030: ma non l'hanno fatto. «In effetti, in pochi lo fanno». All'altro capo del filo risponde un consulente di Caritas Ticino, pronto a dare consigli su come gestire il proprio budget famigliare. Da agosto (con l'attivazione del servizio) «siamo stati contattati da una settantina di persone» spiega Dante Balbo, responsabile dello sportello. «Di queste, solo 15 hanno accettato il nostro accompagnamento». Decisamente poche, considerato che l'indebitamento in Ticino è una piaga diffusa.
La statistica - La conferma arriva da uno studio pubblicato ieri dalla società Crif, secondo cui a livello svizzero i debitori sono aumentati da 441mila (nel 2016) a 471mila (2017), di cui 24mila nel nostro cantone. Secondo le stime, il 6,8 per cento dei ticinesi sarebbero debitori inadempienti: solo in Romandia gli indicatori sono peggiori.
18mila franchi da trovare - Il problema è che, se da una parte «il nostro sportello di assistenza deve ancora decollare» ammette Balbo, a riscuotere successo sono invece le truffe online e gli approfittatori. Marco e Alessia ne sanno qualcosa: dopo aver ottenuto un prestito bancario di 10mila franchi nel 2014 «per far fronte alle spese di vita, vitto e alloggio» la coppia di 25enni luganesi ha contratto un altro debito, di 8mila franchi, due anni dopo «per lo stesso motivo». Totale: 18mila franchi.
Il falso benefattore - Tutto va bene finché entrambi non si ritrovano senza lavoro. «Non riuscivamo più a pagare le rate, abbiamo cercato aiuto: ma nessuno voleva più farci credito» racconta Marco. «Disperati ci siamo rivolti al web e siamo entrati in contatto con strane agenzie: in un caso si trattava di un falso benefattore che, in cambio di un ulteriore prestito, voleva in realtà estorcerci denaro. Abbiamo segnalato la cosa in polizia». In un altro caso i due giovani si sono imbattuti «in una società che in cambio di circa 1000 franchi prometteva di farsi carico dei nostri debiti e rateizzarli. Abbiamo pagato, e non abbiamo più saputo niente».
«Diffidate delle scorciatoie» - La coppia sta valutando di rivolgersi a un avvocato. Il consiglio? È che chiamino anche lo sportello Caritas. «In casi simili occorre un accompagnamento lungo, da parte di un consulente disinteressato, che indichi le voci di spesa da tagliare e aiuti a far ordine nei conti. Le scorciatoie - conclude Balbo - portano solo ad aggravare le cose o, peggio, a finire tra le mani di qualche malintenzionato».
*nomi noti alla redazione