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CANTONEArgo 1, i nuovi elementi: la registrazione, le ore in nero, gli investimenti

26.03.17 - 19:30
Il titolare scarcerato promette «quando potrò parlerò e poi saranno cazzi per tutti»: ma le domande diventano sempre di più e non tocca solo a lui rispondere
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Argo 1, i nuovi elementi: la registrazione, le ore in nero, gli investimenti
Il titolare scarcerato promette «quando potrò parlerò e poi saranno cazzi per tutti»: ma le domande diventano sempre di più e non tocca solo a lui rispondere

LUGANO - I fascicoli sulla società di sicurezza Argo 1 ormai occupano più e più scrivanie delle autorità cantonali. C’è quella del Controllo cantonale delle finanze, che sta analizzando i mandati a tutto campo nel settore dell’accoglienza dei richiedenti l’asilo. C’è quella della sottocommissione vigilanza, che si è vista assegnare anche questo caso. E c’è la più carica delle scrivanie, quella di Margherita Lanzillo. La procuratrice pubblica nei suoi faldoni custodisce il grosso di questa tempesta perfetta: conteggi ore, verbali d’interrogatorio, referti medici e un file audio che fa rivivere le urla di sofferenza di un richiedente l’asilo ammanettato in una doccia. «Quando potrò parlerò», ha scritto ieri il titolare della Argo 1 su Facebook, «e poi saranno cazzi per tutti, dai più grandi ai più piccoli». La curiosità per quello che avrà da dire è grande, ma nemmeno lui potrà stracciare del tutto il velo di questioni irrisolte che ancora abbuia alcuni punti di questa vicenda.

La registrazione: Chi parla? Cosa dice? - Iniziamo proprio dalle indagini penali: nelle mani della Magistratura c’è una registrazione audio. Chi l’ha sentita ci dice che non è un bel momento. Racconta uno scorcio, poco più di trenta secondi, di quel giorno di gennaio durante il quale un richiedente l’asilo minorenne fu ammanettato per qualche ora nelle docce del centro. È su quell’episodio che si basa l’accusa di sequestro e atti di violenza nei confronti del titolare di Argo 1. Nell’audio si sentono i lamenti e le urla del giovane, ma potrebbe uscire dell’altro. Sullo sfondo si possono infatti percepire delle voci, dei bisbigli, dei commenti. Il file è al vaglio dei tecnici che stanno lavorando proprio sulle tracce più confuse, cercando di migliorarle per, se possibile, comprendere le parole pronunciate tra quelli che sembrano essere due agenti della società di sicurezza.

La Argo 1 esisteva prima del mandato pubblico? - A lato del procedimento penale, sorgono però molte domande di natura amministrativa, operativa e politica. Una delle più pressanti è ricorrente: che società era la Otenys SA, poi diventata Argo 1 SA a cui è stato affidato un importante mandato pubblico? Poco più di una startup? Una bucalettere? O una società consolidata? Proviamo a rispondere.

Il primo giorno di lavoro - L’incarico alla società risale al 27 luglio 2014. Un cantiere da 1'488 ore al mese: ossia due persone, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Il costo di quel primo mandato era di 52mila franchi al mese. Da nostre informazioni i dipendenti della società il primissimo giorno di lavoro erano solo due: il titolare e Umit Y., lo svizzero d’origini turche attualmente in carcere e sospettato di essere stato un reclutatore dell’Isis. Gli agenti avrebbero dovuto essere quattro, ma ci si è resi conto che chi avrebbe dovuto coprire i turni non disponeva delle autorizzazioni necessarie per un tale incarico. Il giorno successivo ecco la soluzione: due agenti sono giunti in prestito da un altra ditta. E prima di allora? L’unico incarico precedente della Otenys/Argo 1 a cui siamo riusciti a risalire è un piccolo contratto per la chiusura serale di alcune sedi di una scuola privata di corsi per adulti.

La Argo 1 non aveva nemmeno un furgone? - Come rivelato da tio.ch/20 minuti, nel 2016 vi furono a Peccia dei casi di tubercolosi. Dopo che un ospite risultò infetto e contagioso, si resero necessari degli esami sui compagni di camera. I test del sangue si sono svolti nel centro, per 11 ospiti si decise di procedere anche con una radiografia toracica a Locarno, dove si recarono a bordo dei mezzi pubblici. Il DSS assicura che non erano contagiosi, ma vista la sensibilità del pubblico di fronte a questi argomenti, non sarebbe stato più semplice e opportuno mandarli con il furgone della ditta? O si è scelto di mandarli con i mezzi pubblici perché la Argo 1 non disponeva nemmeno di un furgone aziendale? Da nostre informazioni risulta infatti che l’unico mezzo di proprietà della Argo 1 è una Fiat Punto, acquistata di recente. Per il lavoro nei centri cantonali avrebbe invece ricevuto in prestito un furgone del Cantone, adatto però al trasporto di sole 5 persone.

I conteggi ore recavano i nomi degli agenti? - Rispondendo davanti al Gran Consiglio, il direttore del DSS ha spiegato come ogni mese fossero controllati i conteggi ore prima di passare la fattura al DFE per il pagamento. Proprio su quei conteggi ore gli inquirenti avrebbero parecchi dubbi, pare infatti che non fossero pienamente regolari. In alcuni si legge infatti di collaboratori presenti lo stesso giorno su più cantieri (per esempio a Peccia e Camorino). Su altri figura il nome dell’amministratore unico, il quale, pur in possesso del patentino Cpsicur, non avrebbe mai svolto alcun servizio di sorveglianza. Vi sono poi le ore di lavoro che la società avrebbe pagato in nero e delle quali gli inquirenti potrebbero aver trovato riscontro durante le perquisizioni: il titolare chiedeva infatti di firmare delle ricevute di “rimborsi spese”.  I conteggi ore consegnati al DSS contenevano i nomi degli agenti impiegati o erano semplici fatture?

Gli agenti conoscevano le lingue? - A far preferire la Argo 1 ad altre società, oltre al prezzo, è stata anche la «proposta innovativa con compiti anche di accompagnamento e non solo di sicurezza» e le «competenze linguistiche», ha spiegato Paolo Beltraminelli in Gran Consiglio. Accompagnamento sociale per cui nessun dipendente della Argo 1 risulta formato. Ma, da nostre ricerche, sembra che non vi fossero nemmeno particolari competenze linguistiche in seno alla società. Da quanto ci risulta, gli agenti conoscevano l’italiano e, alcuni, l’inglese. L’unico poliglotta che riusciva a comunicare con i richiedenti l’asilo in una pluralità di situazioni era Umit Y., il presunto reclutatore dell’Isis.

Le mail tra i funzionari e lo jihadista? - Tra le comunicazioni di posta elettronica di cui tio.ch/20 minuti è entrato in possesso, vi sono alcuni scambi di corrispondenza proprio tra Umit Y. e alcuni funzionari e quadri medio/alti dell’amministrazione cantonale. Email anche recenti, quando l’inchiesta coordinata tra Fedpol e Polizia cantonale sul presunto reclutatore proseguiva da almeno 6 mesi. Si tratta di funzionari impiegati in un ambito delicato come quello dell’accoglienza dei migranti e che non potevano sospettare i legami dell'uomo. Alla luce dell’arresto e delle ipotesi del Ministero pubblico della Confederazione, una domanda si fa urgente: gli sono state comunicate informazioni sensibili da parte degli inconsapevoli funzionari cantonali? Se sì, quante e quali?

Investimenti in Italia? - Uno degli aspetti che ha suscitato più scalpore riguardo al mandato alla Argo 1 è il prezzo: 35 franchi all’ora per agente. Tutti sono concordi (e i prezzi della concorrenza lo dimostrano) che con questa cifra non sia possibile far quadrare i conti. Ma c’è un ma: si rincorrono le voci secondo cui lo stile di vita degli uomini al vertice dell’azienda non fosse propriamente quello di due imprenditori in perdita. Come già raccontato da tio.ch/20 minuti il logo della Argo 1 è apparso a febbraio sull’auto da rally del suo amministratore unico. Il titolare, invece, avrebbe operato alcuni investimenti nella vicina penisola: si parla in particolare dell’acquisto di un terreno edificabile a Montano Lucino.

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COMMENTI
 

Ctg 7 anni fa su tio
Ma perché non usare lo stesso metro ( es.metà stipendio e più ore lavorative) a chi ha firmato il mandato alla Argo1?

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a Ctg
Chi ha firmato pare che ora sia direttore in un'importante azienda del locarnese...

Tarok 7 anni fa su tio
che schifo

SosPettOso 7 anni fa su tio
...due persone, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. ... Gli agenti avrebbero dovuto essere quattro, ...Per coprire 24/24 e 7/7 ci vogliono tre turni da 8 ore ciascuno (mattina/pomeriggio/notte) più uno in riposo (per permettere la rotazione e "dare libero"). Sarebbero stati perciò necessari 8 agenti e non 4.

Danny50 7 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Esatto ! Invece di fare le pulci a ditte e persone che hanno trentennale esperienza artigianale o di servizi, chiedendo certificati, esami, tesserini, iscrizioni ad albi e quant'altro, una semplice verifica matematica come la sua non avrebbe risparmiato tanta pena e dolore ?
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