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La struttura, probabilmente utilizzata come sbarramento per frenare le acque, si trovava a 7 metri di profondità rispetto al livello della strada
GUDO - Un’imponente struttura muraria, visibile per una lunghezza di 20 metri e risalente a circa 2400 anni fa, è stata riportata alla luce a Gudo, a 7 metri di profondità rispetto all'attuale livello stradale, durante gli scavi per l’edificazione di un complesso abitativo.
Il Servizio Archeologia dell’Ufficio dei beni culturali, incaricato dell’indagine archeologica, stima che la struttura - presumibilmente utilizzata come sbarramento per contenere e frenare le vigorose attività delle acque fluviali presenti nella zona - risalga alla seconda età del Ferro (IV-III sec. a.C.), questo grazie ad alcuni reperti ceramici e metallici rinvenuti.
Un nuovo importante ritrovamento archeologico che si aggiunge a quello degli ultimi mesi presso il nucleo di Progero, dove per la costruzione di una nuova abitazione unifamiliare sono state individuate le tracce di un insediamento risalente alle età del Bronzo. La ricerca attualmente in corso permetterà di approfondire le conoscenze sulle modalità dell’insediamento umano nel territorio cantonale e di analizzare gli interventi di modifica dell’ambiente naturale messi in atto dagli antichi abitanti, che così proteggevano i propri siti dalle acque del fiume Ticino e dei suoi affluenti.
