Il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri chiede i passi che il Consiglio federale intende intraprendere «per impedire al pericoloso foreign fighter di tornare nel nostro Paese»
BERNA - La notizia dello jihadista svizzero arruolatosi nel 2015 tra le fila del Califfato con il nome di battaglia di Wael al-Swissri e ora intenzionato a fare ritorno nel nostro Paese si è già trasformato in un caso.
Sul possibile rientro nel nostro paese del foreign fighter vodese è intervenuto il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, che durante l'ora delle domande, intende conoscere i passi che il Consiglio federale ha intenzione di intraprendere per impedire il rientro di questo «pericoloso jihadista».
«Ajdin B., di origine serbo-bosniaca è partito nel 2015 per l'Iraq per combattere per il califfato» - scrive Quadri. «Ora vorrebbe rientrare in Svizzera, apparentemente per motivi di salute». Il consigliere nazionale, profondamente turbato del rientro di un foreign fighter riconosciuto pericoloso dall'intelligence, chiede «come intenda attivarsi il Consiglio federale affinché a Ajdin B. venga impedito il ritorno nel nostro paese, dove potrebbe addirittura beneficiare di cure mediche e prestazioni sociali pagate dal contribuente o in ogni caso generare importanti costi di carcerazione».