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CHIASSONotte in stazione a causa di un banale controllo doganale

27.02.17 - 08:30
La disavventura è capitata di recente a un uomo di colore diretto a Zurigo. Costretto a scendere dal treno serale, ha dovuto attendere il successivo all’alba
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Notte in stazione a causa di un banale controllo doganale
La disavventura è capitata di recente a un uomo di colore diretto a Zurigo. Costretto a scendere dal treno serale, ha dovuto attendere il successivo all’alba

CHIASSO – Costretto a perdere il treno per un banale controllo doganale. E ad aspettare tutta la notte per potere salire sul convoglio successivo, perché di coincidenze non ce ne sono più. È successo la scorsa settimana a un uomo di colore, alla stazione ferroviaria di Chiasso. Una persona assolutamente in regola. Era salito a Milano. Destinazione Zurigo. Ma l’intervento degli agenti l’ha costretto a uno spiacevole fuori programma. La vicenda è stata vissuta in prima persona da un nostro giornalista.

Regolare biglietto – Faccia pulita. Parla abbastanza fluidamente l’italiano. L’uomo è vestito bene: jeans, blaser e giaccone. Trolley classico. Munito di regolare biglietto. Il suo viaggio però si interrompe a Chiasso. Le guardie di confine, salite sul treno per i controlli di rito, chiedono all’uomo di scendere dal treno perché devono analizzare i suoi dati.

Nessuna irregolarità – L’uomo scende e li segue. Spiega però che deve andare a Zurigo e che non può perdere quel treno. Gli agenti tagliano corto: «Al limite prende il prossimo treno». I controlli durano un po’: verifica del passaporto, apertura del bagaglio. Insomma, quanto basta per fare ripartire il treno. I controlli degli agenti non determinano irregolarità. È tutto in ordine. Non si tratta di un profugo, ma di un normale viaggiatore.

A caccia di un nuovo treno – Ma intanto il treno per Zurigo è ripartito. «Vada sul binario 1, qualche treno ci sarà» dicono gli agenti. Sono le 21.20. Da Chiasso a quell’ora non parte più nessun treno per Zurigo. L’uomo non lo sa ancora. Guarda il cartellone degli orari. Cerca di capirci qualcosa. Gira per la stazione in cerca di un responsabile. Ma a quell’ora la stazione di Chiasso è deserta.

I dubbi – Lo incontriamo con aria smarrita sui binari. Ci chiede dove sta il treno per Zurigo. Guardando sull’App delle FFS confermiamo che non ci sarà nessun treno. Solo a quel punto, l’uomo si rende conto che passerà probabilmente la notte in stazione a Chiasso: «Mi hanno fatto scendere per i controlli e mi hanno garantito che ci sarebbe stato un altro treno. Mi hanno preso in giro, trattandomi pure come se fossi un criminale. Perchè?».

Questione di tempi – Già, perché? È normale quanto accaduto? Ne abbiamo parlato con Marco Ricci, portavoce dello Stato Maggiore Regione IV delle guardie di confine. «La procedura non risulta sbagliata – sostiene – . Non la definirei prassi, ma può succedere che il tempo di un controllo causi la perdita del treno. Anche se il risultato è negativo, i tempi di accertamento variano».

Forte pressione al confine sud – Lotta alla migrazione illegale, pubblica sicurezza, legge doganale. Sono questi i punti cardine a cui fanno riferimento i controlli delle guardie di confine. Nel 2016 sono state 34.000 le persone illegali controllate al confine sud del Ticino. L’80% di questi controlli è stato effettuato nella stazione ferroviaria.

Possibilità di risarcimento – Quella verificatasi a Chiasso l’altra sera sembra essere, tuttavia, un’eccezione. «La persona – ammette Ricci – potrà inoltrare richiesta di risarcimento costi al Comando della Regione IV per le eventuali spese sostenute. Per l'eventuale comportamento degli agenti, se ritenuto non corretto dal viaggiatore, lo stesso potrà inoltrare reclamo scritto. Sarà mia premura analizzare il caso anche sotto questo aspetto».

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