Cerca e trova immobili

CANTONECosa c'entrano i corvi con i permessi?

19.02.17 - 19:48
Una lettera piena di accuse da parte di tre anonimi funzionari, solo alcune sono però legate allo scandalo che interessa la magistratura ticinese
Tipress
Cosa c'entrano i corvi con i permessi?
Una lettera piena di accuse da parte di tre anonimi funzionari, solo alcune sono però legate allo scandalo che interessa la magistratura ticinese

BELLINZONA - Una lettera colma di rancore e accuse, quella scritta in forma anonima da alcuni dipendenti dell’Ufficio della migrazione ai capigruppo in Gran Consiglio e ad alcuni media. Sfruttando il clamore dell’inchiesta sui permessi falsi, hanno deciso di gridare il loro malessere o (potrebbero esserlo) le loro maldicenze. Raccomandazioni, lassismo, sessismo e fannulloni: si trova di tutto nella lettera dei corvi. Contro le accuse di queste gole profonde sono già partite delle denunce alla magistratura. Perché nella lettera si fanno nomi e cognomi, e se si trattasse di aria fritta vi sarebbero gli estremi della diffamazione. Oltre alla magistratura, sugli interrogativi sollevati dalla lettera si chineranno probabilmente anche l’audit e il gruppo di lavoro appositi voluti dal Consiglio di Stato.

Ma quali delle accuse dei corvi c'entrano con la vicenda dei permessi falsi? Le gole profonde scrivono di collaboratori che si permettono pause lunghe o gite al supermercato senza timbrare il cartellino. Scrivono di gruppetti che si chiudono in ufficio a chiacchierare e di assenze per malattia troppo frequenti. E, ancora, raccontano di collaboratori che si permettono commenti del tutto inopportuni con le colleghe. Brutto se vero, ma pochi o nulli i legami con lo scandalo.

Ci sono invece due punti della lettera che meglio si inseriscono nella vicenda penale. Il primo riguarda i fogli di carta di sicurezza che, durante un trasloco, sarebbero stati abbandonati alla portata di tutti: due degli indagati sono sospettati proprio di aver trafugato materiale utile a stampare permessi. Il secondo, invece, riguarda le raccomandazioni: «Tutte le assunzioni avvenivano per amici di amici», si legge. E i termini «mogli di» e «amici di» ricorrono spesso. Un tema, quello delle assunzioni, già emerso. In particolare per quanto riguarda i due funzionari coinvolti che hanno militato nell'Acb. In conferenza stampa, alla domanda su eventuali favoritismi fatti alle ex promesse del calcio, il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli ha risposto: «Per quanto riguarda le assunzioni, si tratta di procedure rigorose, con verifiche rigorose, perciò mi sento di dire che non abbiamo nulla da temere».

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
NOTIZIE PIÙ LETTE