Cerca e trova immobili

CANTONEBaby-trafficanti di petardi: «I ticinesi? Vengono qui»

16.02.17 - 19:01
Le edicole d'oltre confine vendono prodotti vietati ai minorenni. «Nessun controllo sui documenti»
FOTOLIA
Baby-trafficanti di petardi: «I ticinesi? Vengono qui»
Le edicole d'oltre confine vendono prodotti vietati ai minorenni. «Nessun controllo sui documenti»

CHIASSO / PONTE CHIASSO - «I ticinesi? Certo che vengono». All'edicola Accademia di Ponte Tresa (Italia) non si fanno problemi: «Se hanno almeno 14 anni, noi vendiamo tutto». I baby-pendolari del petardo non si fermano davanti ai divieti: in Ticino la vendita è proibita, ma basta fare la spola oltre confine per procurarsi miniciccioli, raudi, magnum e miccette di ogni genere, da rivendere magari ai compagni di scuola con una piccola “cresta”. 

«Comprano e vendono» - A Mendrisio, la direzione delle scuole medie ha scritto una lettera alle famiglie avvisandole del fatto che «all'esterno della scuola gruppi di ragazzi si ritrovano ad esplodere petardi» e che le misure di controllo sono state rafforzate. «Ci è stato comunicato che i petardi vengono venduti dagli stessi ragazzini ai compagni» spiega Maria Bonina, presidente dell'assemblea dei genitori. «È preoccupante».

Da Chiasso a Gravesano - Episodi analoghi si segnalano fuori dalle scuole di Chiasso. «Sentiamo i botti da giorni intorno alle 18-19 di sera» racconta una residente. A Gravesano stessa storia: «Ci siamo rivolti alla polizia per informarci su come agire a seguito di casi recenti» spiega il direttore delle scuole medie Roberto Bottani. I petardi – di piccolo taglio – verrebbero rivenduti con un sovrapprezzo di 1-2 franchi rispetto al prezzo di mercato: è il costo del trasporto.

Gli edicolanti non controllano - Dove si procurano i baby-trafficanti la merce proibita? Alcuni ragazzi fanno da “staffetta” con l'Italia, dove «si procurano i petardi che poi usano e rivendono» racconta un 14enne di Gravesano. «È facilissimo, gli edicolanti italiani non chiedono i documenti» aggiunge un coetaneo chiassese. E dall'edicola Marceca di Ponte Chiasso confermano: «Ci regoliamo a occhio, non possiamo verificare ogni cliente». La legge italiana, del resto, è molto meno restrittiva che in Ticino: «I botti veramente forti, però, da qualche anno sono proibiti anche qui» osserva con rammarico l'edicolante di Ponte Tresa. «Prima i ragazzi svizzeri erano molto più numerosi».    

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Frankeat 7 anni fa su tio
Tanti anni fa c'era una specie di spaccio-magazzino a Savosa su via San Gottardo a fianco dell'UBS (o era la farmacia?). Era un portone da garage, dietro il quale per noi ragazzi c'era il paradiso o almeno lo era per chi aveva i soldi in tasca :-)

interceptors 7 anni fa su tio
Secondo me il caso è stato montato perché a qualcuno dà fastidio sentire qualche botto nel quartiere....

Gio 7 anni fa su tio
Mi piacciono questi articoli !!! Io, 50enne sfegatato dei carnevali, già 35 anni fa si andava di nascosto a Ponte a comprare i petardi. E non solo, il "Camionista" e fumetti del genere ah ah ah ah ah ah ah. Abbiamo sempre sparato petardi e bombette, le famose "sarasette", al massimo di bruciacchiavi il ditino perché l'accendino era duro, ma non è mai successo nulla. Dai, smettiamola di creare proibizioni su proibizioni, tanto i ragazzi li trovano e li sparano lo stesso. Per esempio domani a Lamone ci sarà la bancarella dei cinesi dove venderanno i petardi...... ah ah ah ah ah

Monello 7 anni fa su tio
presumo che colui che ha scritto questo articolo sia giovanissimo quella fascia di eta che ha incontrato il " tutto proibito "..40 anni fa i Raudi li facevamo noi in cantina con la polvere nera..ed i tubi da sanitario ...bisognava usare comunque la testa nell usarli in quanto molto pericolosi ...e che divertimento !! Per una Cosa cosi oggi finirei sicuramente davanto allo psicologo e sottoposto ad una qualche misteriosa terapia ...altre che i petardi di Ponte tresa !!...Classico e divertente pure le bottiglie con la benzina e la nafta ! per le bombette di Ponte Tresa non avevamo i soldi !

turbo 7 anni fa su tio
mamma mia che novità!!! 20 anni fa si andava a ponte tresa, sotto i portici e si compravano miniciccioli, raudi, magnum e mephisto...dunque...cos'é cambiato? dov'é il problema?

francox 7 anni fa su tio
Risposta a turbo
40 anni fa stessa cosa.....

tornado84 7 anni fa su tio
nn ha senso ke qui nn vendono miniciccioli...raudi..magnum...ecc....e poi il primo agosto vendono razzi molto piu potenti....tranne i petardi semplici...

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a tornado84
e hai ragione!!!!

miba 7 anni fa su tio
Mamma mia che affare di stato!! Mi ricordo i bei tempi quando da noi non era tutto classificato come "pericoloso" (oggi lo è anche la coca cola e l'acqua del rubinetto) e formalmente proibito e per carnevale chi più chi meno era sempre ben rifornito di petardi. Male che andasse ogni tanto qualcuno si bruciava un dito (guaribile con un po' di Euceta in un paio di giorni) oppure inevitabilmente qualche vestito presentava poi qualche parte bruciacchiata. Sono passati tanti anni e leggendo l'articolo apprendo che ora da noi queste sono diventate proibite e mi sono chiesto chi abbia avuto il buon tempo di mettere un divieto anche a questo. Vogliamo far crescere i nostri giovani in infinite campane di vetro? Siamo sicuramente sulla buona strada....
NOTIZIE PIÙ LETTE