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RIVERA/CILE«Da loro ho ricevuto tanto amore, dovevo fare qualcosa per aiutarli»

15.02.17 - 11:25
Rachele Pawlowsky racconta il suo viaggio in bicicletta attraverso il Sud America e la decisione di venderla per aiutare le vittime degli incendi in Cile
«Da loro ho ricevuto tanto amore, dovevo fare qualcosa per aiutarli»
Rachele Pawlowsky racconta il suo viaggio in bicicletta attraverso il Sud America e la decisione di venderla per aiutare le vittime degli incendi in Cile

CILE - Quello di Rachele Pawlowsky è un gesto che merita di essere raccontato. La 25enne ticinese sta infatti facendo tutto il possibile per aiutare le vittime degli incendi scoppiati in Cile. Non solo prestando servizio come volontaria, ma anche finanziariamente grazie alla vendita della bicicletta con cui ha girato mezzo Sud America. Il ricavato, 600 dollari, l'ha infatti versato interamente all'organizzazione per cui collabora.

I motivi del viaggio - Il sogno di Rachele è sempre stato quello di fare un viaggio in America latina. Un po’ per le bellezze del luogo, un po’ perché i genitori, entrambi svizzeri, si sono conosciuti in Bolivia quando erano volontari in un ospedale. Per realizzare quanto si era prefissa di fare, dall’età di 15 anni Rachele ha iniziato a risparmiare i soldi necessari e ora che ha terminato i suoi studi in pedagogia curativa all'Università di Friborgo, ha deciso che era finalmente arrivata l’ora di partire.

L'inizio dell’avventura - La prima tappa del suo viaggio, iniziato nel marzo dell'anno scorso, è stata la Colombia, dove la ticinese ha collaborato per sei mesi a un progetto di agricoltura sociale e dove ha potuto imparare lo spagnolo. Dopo sei mesi ha iniziato a spostarsi verso sud, con l’obiettivo di raggiungere la Patagonia. Prima tappa, l'Ecuador. «Dopo l'esperienza in Colombia, dove ero integrata in una famiglia colombiana, lavoravo e avevo amici locali, l'esperienza in Ecuador è stata un po' spiazzante perché mi mancava un contatto umano e spontaneo con la gente», spiega la ticinese.

Emergenza incendi - Su consiglio di un amico, Rachele decide quindi di comprare una bicicletta e di spostarsi su due ruote attraverso il continente: Perù, Bolivia, Argentina e Cile, fino alla cittadina di Pucon. Ed è proprio lì che viene a conoscenza dell’emergenza incendi del Paese. «Ho ripreso a pedalare, ma la mia testa non mi permetteva avanzare, le immagini di quei posti che poche settimane prima avevo attraversato e che erano verdi e pieni di vita mi hanno toccato il cuore. In questo viaggio ho ricevuto così tanto amore, sostegno e coraggio dalla gente che mi sentivo male a continuare e chiudere gli occhi sulla realtà». L'emergenza, iniziata a fine gennaio, non è ancora rientrata, ma oltre a domare le fiamme c'è da ripulire le zone toccate dalla cenere e ricostruire le case bruciate.

Un aiuto concreto - Cosa fare allora per aiutare la gente del posto? Rachele decide di tornare indietro e di prestare volontariato presso il gruppo Desafìo Levantamos Chile, una delle più grandi organizzazioni nell'ambito delle catastrofi. Ma non solo. La ragazza, che non ha granché con sé visto il viaggio "on the road", per aiutare le vittime degli incendi decide di vendere la propria bicicletta: «Mi ci ero affezionata, ma ho visto così tanta gente che aveva perso tutto, ho capito che il mio sarebbe stato solo un capriccio. Ho dato il ricavato all'organizzazione per la quale lavoro».

Progetti futuri - Un’esperienza del genere, è inevitabile, oltre a lasciare ricordi indelebili ti cambia dentro. Riguardo al futuro, Rachele ci dice che ha diverse idee che le stuzzicano la mente: «Ad aprile ho il volo che mi riporterà in Svizzera. Mi piacerebbe lavorare a Berna perché mi piace molto la città. Ho molti sogni, ma finché non tornerò non so quanto siano desideri reali o sogni effimeri».

 

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