Il rischio sismico nella Svizzera italiana è ridotto, ma la neve da sempre spaventa anche il sud delle Alpi. Ma cosa succede se nevica un metro in un giorno?
Uno sciame sismico che prosegue da mesi e una nevicata più che eccezionale: in alcune zone dell’Abruzzo i fiocchi hanno superato i 200 cm in 24 ore. Insomma, alla natura non si comanda e la situazione italiana ne è l’esempio più vivido. E, puntuali, sui media italiani sono giunte anche le polemiche sui soccorsi: impreparati, lenti, sopraffatti. Il rischio sismico nella Svizzera italiana è fortunatamente molto minore rispetto a quello della dorsale appenninica (o di altre zone della Svizzera). Vivendo appoggiati alle Alpi, però, sappiamo che la neve è un fenomeno ben più comune.
Non nevica così tanto - Come affronterebbe il Ticino una nevicata dell’intensità di quella che ha colpito l’Abruzzo? Lo abbiamo chiesto a Giorgio Valenti, geologo del Dipartimento del territorio e coordinatore del Gruppo cantonale valanghe. «Statisticamente una nevicata di quest’ordine non è verosimile. Nelle regioni del Cantone più soggette a nevicate copiose, come il Gottardo o l’Alta Vallemaggia, possono cadere circa 200 cm, ma in 72 ore. In Ticino nevicate eccezionali comportano circa 100 cm in 24 ore».
Previsioni - Se il terremoto non si può prevedere, la neve in una certa misura sì. Ecco quindi che il dispositivo di sicurezza si avvia ancor prima dell’evento: «In questi casi, normalmente prevedibili grazie alle previsioni meteo a lungo-medio termine e alla strumentazione distribuita sul territorio cantonale (15 stazioni nivometeorologiche in quota), si attivano le commissioni valanghe comunali e intercomunali che dispongono delle conoscenze e dei piani di sicurezza per far fronte alla situazione valanghiva e procedere a evacuazioni mirate, sbarramenti di strade, ecc.», spiega Valenti.
La task force - «In caso di situazioni particolarmente gravi che coinvolgono grosse porzioni di territorio», ci spiega Valenti, e oltre alla neve, queste situazioni comprendono tutte le catastrofi naturali di una certa entità, «viene istituito dalla Polizia Cantonale un nucleo operativo di catastrofe formato da esperti e da servizi di primo intervento (colonne soccorso, protezione della popolazione, pompieri, ecc.)».
Servizi e strade essenziali - Inutile negarlo, anche nel paese più preparato, vi sono dei limiti e delle priorità di intervento. Quali sono i servizi essenziali da garantire alla cittadinanza? «Sono definiti dal servizio della Protezione della popolazione», spiega Valenti. Mentre per quanto riguarda le strade «ogni servizio (Confederazione, Cantone e comuni) è responsabile della pulizia, della manutenzione e naturalmente dell’eventuale chiusura delle proprie strutture. In caso di grossi eventi il tutto è comunque coordinato dal nucleo operativo di catastrofe».
Rischio isolamento - Quali sarebbero i territori a maggiore rischio di isolamento? «Le valli laterali del Canton Ticino (Val Bedretto, Lavizzara, Rovana, ecc.)», spiega il geologo cantonale. Valli che, con altre zone, sono interessate anche dal pericolo valanghe. Ma le protezioni dalle valanghe possono sopportare una nevicata eccezionale? «Dipende dalla situazione di innevamento prima delle eventuali forti nevicate. Se, come adesso, opere di trattenuta e canali di scorrimento sono praticamente privi di neve, l’efficacia è massima. Situazioni critiche si verificano quando queste opere sono già parzialmente o totalmente innevate».
Ascoltate le autorità - Ciò che bisogna fare in caso di catastrofe è chiaro: «Seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dalle commissioni valanghe, dalle autorità e trasmesse tramite i normali canali di comunicazione o direttamente dal personale delle commissioni valanghe. L’App Alertswiss della Confederazione (scaricabile gratuitamente) contiene indicazioni di comportamento importanti per far fronte a tutti i pericoli».
Pacchetto di sopravvivenza - Non capita, ma se capita? Come può qualcuno prepararsi a una catastrofe? È giusto avere un proprio piano d’emergenza personale, delle scorte di cibo, batterie di scorta per il cellulare e via dicendo? E cosa? «Sicuramente», è perentorio Valenti, «Consigli in questo senso sono forniti dalla sezione della protezione della popolazione», così come sull’App o sul sito Alertswiss.ch.