Presentato oggi dall'Atte l'archivio virtuale del Ticino che fu, con un invito: «Aiutateci ad arricchirlo»
BELLINZONA - Pochi raccontano le storie meglio dei nonni. Sono, infatti, gli anziani in generale a possedere quel dono in grado di far rivivere anche nei tempi più frenetici le atmosfere dei tempi che furono. Ecco perché è proprio l’Associazione ticinese della terza età a essersi fatta carico della creazione del Museo della memoria della Svizzera italiana, un vero e proprio archivio segreto del Ticino com’era.
Foto, video, articoli e libri che svelano ciò che siamo stati. Il materiale è stato raccolto dai membri dell’Atte, così come lo si è trovato presso le scuole in un lavoro corale tra anziani e giovani. Lavoro che, come per ogni archivio che si rispetti, non è destinato a finire: da qui l’invito a tutti a collaborare, inviando testimonianze (documenti, lettere, fotografie, filmati, ecc.) sul passato della Svizzera italiana.
Il portale, creato dall’Atte, è stato presentato oggi a Bellinzona, dalla presidente dell’Atte Agnese Balestra Bianchi, dal suo responsabile Elio Venturelli, così come dai responsabili regionali. Un grande lavoro che l’associazione porta avanti da anni e che più che spiegato va visitato al link museodellamemoria.ch