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CANTONECrisi dell'idroelettrico, tagli alle officine della Maggia e Blenio. OCST preoccupato

13.01.17 - 16:25
Il sindacato si dice preoccupato della riduzione di 35-40 posti di lavoro presso Ofima e Ofible
Crisi dell'idroelettrico, tagli alle officine della Maggia e Blenio. OCST preoccupato
Il sindacato si dice preoccupato della riduzione di 35-40 posti di lavoro presso Ofima e Ofible

BELLINZONA - È un momento delicato per il mercato dell'energia elettrica in Svizzera e in Ticino. L'OCST del settore energetico ha approfondito e analizzato l'attuale difficile situazione in cui si trova il settore idroelettrico ticinese. Se da una parte esprime soddisfazione per il rinnovo, seppure con alcuni sacrifici, del contratto collettivo di lavoro per i dipendenti di AET, dall'altra esprime preoccupazione per i preannunciati piani di ristrutturazione presso le officine idroelettriche della Maggia SA e di Blenio SA.

La riduzione di 35-40 posti di lavoro resa nota recentemente preoccupa il sindacato. 10-15 unità saranno presumibilmente trasferiti all'AET.

L'OCST definisce la ristrutturazione «particolarmente dolorosa» poiché «tocca posti di lavoro situati nelle nostre valli e quindi quanto mai preziosi». Valli che, grazie alle loro acque, «hano creato ricchezza principalmente trasferita oltre Gottardo» ed oggi «penalizzate a livello occupazionale».

In questo contesto vi è anche il timore della possibile rimessa in discussione del livello dei canoni d'acqua che, come commenta l'OCST, «avrebbe una diretta ripercussione sulle finanze del cantone e dei comuni».

L'OCST lancia quindi un appello e si «aggiunge alle prese di posizione del mondo politico ticinese chiedendo una particolare attenzione a questo settore».

Attenzione che si dovrà anche esprimere secondo il sindacato attraverso una stretta collaborazione tra tutti gli attori del settore, produttori e distributori di energia, affinché si arrivi a privilegiare la distribuzione dell'energia prodotta in Ticino.

«L'OCST dichiara pure la sua disponibilità ad accompagnare i lavoratori di Ofima e Ofible nell'ambito delle annunciate ristrutturazioni per cercare di limitare al massimo i licenziamenti e per mettere in atto tutte le misure possibili per attenuarne le conseguenze sui lavoratori».

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