Il sindacato docenti: «La riforma è inaccettabile e peggiorerà il livello della scuola». Il DECS risponde alle critiche
BELLINZONA - Semaforo verde per la riforma delle scuole comunali. Semaforo invece rosso per quanto riguarda la scuola media. Il vigile in questo caso è il Comitato docenti VPOD che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha espresso una serie di critiche sul progetto di riforma “La scuola che verrà”. Critiche che hanno interessato sostanzialmente il settore delle scuole medie, dove sono state evidenziate una serie di problematiche che «se non risolte dal Dipartimento educazione cultura e sport, determineranno l’opposizione al progetto» da parte del sindacato docenti.
Cosa non è piaciuto al sindacato che dall’inizio ha sempre voluto evidenziare il motto «imperativamente meno ragazzi per ogni insegnante»? In sostanza i punti problematici riguardano la «modalità insoddisfacente di insegnamento a effettivi ridotti di allievi, che è stata determinata da ragioni finanziarie» e soprattutto il «pericoloso sovraccarico sul docente generato dall’estrema complessità dell’insegnamento sia a blocchi, sia a effettivi ridotti, come pure dalle pesanti modalità di valutazione dettagliata degli allievi, aspetti che vengono sottovalutati dal documento del Dipartimento».
Per quanto riguarda il primo problema, secondo il sindacato a tutela degli insegnanti, sarà «impossibile per un docente avere gli studenti della sua classe sia a “lezione normale”, sia a laboratorio. Questo comporterà per il docente un aumento complessivo del numero di allievi da seguire e pertanto un grado di conoscenza degli allievi da parte del docente, che sarà complessivamente inferiore: ovviamente il docente conoscerà bene gli allievi che avrà a lezione e a laboratorio, mentre conoscerà molto meno bene gli allievi che avrà a lezione ma non a laboratorio (o viceversa)».
Inoltre il sindacato critica anche il fatto che il docente dovrà realizzare un Quadro descrittivo sommativo di ogni singolo allievo per ogni singola disciplina: «Oggi un docente di Scuola media ha tra i 100 e i 300 allievi a seconda della disciplina insegnata. Per fare le cose bene il docente dovrebbe dedicare almeno 30 minuti per redigere una valutazione adeguata delle competenze raggiunte dall’allievo: ciò significa ritagliarsi tra le 50 e le 150 ore lavorative annue solamente per assolvere questo compito».
Le critiche (contenute in un documento di 7 pagine) sono state inviate alla Divisione della scuola e al Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport (DECS), che ha immediatamente preso posizione. Il Dipartimento dice di essere al corrente dei punti critici evidenziati nel documento, e che sono già stati tematizzati da oltre un mese assieme ai docenti. «Ciò a conferma che il dialogo, quando basato sui contenuti, è utilissimo e che non si attenderà il 31 marzo per iniziare a riflettere sui riscontri della consultazione in corso.
Il Dipartimento fa notare inoltre che «solo la sperimentazione potrà dare riscontri approfonditi, oggettivi e conclusivi sul buon funzionamento o meno di quanto proposto. Nessuno ha la verità in tasca, né da una parte né dall’altra. In ogni caso il DECS sta analizzando a fondo soluzioni alternative», e che per quanto riguarda il quadro descrittivo dell’allievo «un sottogruppo sta ancora lavorando a delle proposte concrete, ed è difficile formulare delle critiche su un oggetto di fatto non ancora presentato».