Le sorelle Mary e Graziella Radelli abitano proprio sotto la valanga che sta lentamente scendendo su Ghirone. E sono dovute andar via
CAMPO BLENIO - Alla fine, se ne sono dovute andare. Le due sorelle Mary Radelli (90 anni) e Graziella Sauser (88) per nulla al mondo avrebbero lasciato la loro casa di Ghirone, località Baselga. Nemmeno per la mega-frana che da mesi incombe sul paesino in Valle di Blenio. L'enorme massa di detriti e roccia staccatasi dalla montagna a marzo scorso si era fermata praticamente sopra la loro testa: e così è rimasta. L'abitazione si trova proprio sotto il fronte della valanga, che a ogni pioggia avanza di un po'. Su Tio.ch-20minuti le due anziane avevano lanciato un appello al sindaco: «Da qui non ce ne andiamo. Chiediamo al Municipio di trovare un'altra soluzione mettendo in sicurezza il territorio».
Evacuate tre volte - Ma non è servito. I lavori sulla frana non sono ancora iniziati. Così, per il timore delle piogge stagionali – e della neve, che nel weekend è scesa fino ai 1400 metri e tornerà mercoledì – alla fine le due anziane sono state costrette a lasciare l'abitazione. Dal Municipio fanno sapere che «si è trattato di un'iniziativa della famiglia». La quale conferma: «Non avevamo altra scelta». A ogni pioggia, infatti, l'abitazione veniva fatta evacuare dalle autorità: «È successo a marzo, maggio e giugno. – spiega un familiare –. Per due 90enni con invalidità non è certo l'ideale. Una volta volevano portarle in un bunker della Protezione civile, a Campo Blenio! Ci siamo rifiutati».
Niente risarcimento - Infine le sorelle hanno trovato ospitalità a casa di un parente: rimarranno lì finché la frana non sarà messa in sicurezza. I cantieri per la realizzazione di un canale di sfogo, che dirotterà i detriti a valle dovrebbero partire a primavera. Costo: 2 milioni di franchi. Mary Radelli teme di non rivedere più casa sua. «Nessuno vuole morire fuori casa. Lì c'è tutta la nostra vita, pensavamo di potervi trascorrere gli ultimi anni» lamenta. Niente da fare. Inutili sono anche state, finora, le richieste di risarcimento avanzate al Comune e al Cantone.