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CANTONEUno stage di cinque giorni appena: «Bastano e avanzano per dimostrare chi sei»

07.10.16 - 06:06
Periodi di prova più brevi a partire dal 2017: «Così si evita di dopare il mercato». Previsti fino a 450 posti e una percentuale di assunzione del 40%
Uno stage di cinque giorni appena: «Bastano e avanzano per dimostrare chi sei»
Periodi di prova più brevi a partire dal 2017: «Così si evita di dopare il mercato». Previsti fino a 450 posti e una percentuale di assunzione del 40%

LUGANO - Stage più brevi, e rivolti a tutti: anche a chi non è esattamente un ragazzino e vuole ricollocarsi dopo aver perso il lavoro. Avviato nel 2010 nel settore vendita, allargatosi poi al commercio, oggi il progetto Restart si aggiorna e implementa. Se nel 2014 gli stage sono stati 120, 86 l'anno successivo, per il 2017 se ne auspicano addirittura 450: o almeno questa è la capacità di accoglienza del nuovo percorso di sostegno agli impiegati di commercio disoccupati, dove saranno avviate attività specifiche da svolgersi nell'arco di un mese invece di tre, con stage in azienda di cinque giorni al massimo.

Thomas Robbiani, coach al Centro di formazione professionale del sindacato Ocst di Lugano: cinque giorni bastano?

«Per l'esperienza che ho, bastano e avanzano. Sono più che sufficienti al datore di lavoro per capire chi si trova di fronte. E in questo modo si evita anche di dopare il mercato».

Solo il 40% degli stage, però, si trasforma in un contratto di assunzione: non si potrebbe fare di più?

«Nella realtà ticinese attuale, con i suoi problemi congiunturali, di frontalierato e di dumping, direi invece che è un risultato egregio. Il Ticino è la realtà più complessa della Svizzera. Da Schengen in poi, la situazione è andata peggiorando». 

Dal 2017 prevedete di accogliere annualmente fino a 450 persone: quattro volte tante. Non si rischia a maggior ragione di illuderle?

«Non faremo stage tanto per farli, né aumenteremo il loro numero tout court. Lo stage è un'occasione per farsi conoscere, come persona e come professionista. Più ci saranno aziende che collaborano al progetto, maggiore sarà l'offerta di stage. Ma non li attiveremo per forza. Sarebbe uno spreco di denaro pubblico».

Lo stage sarà retribuito?

«Non dalle aziende. Mi spiego: lo stage darà la possibilità di entrare in azienda e di imparare un lavoro. Nel frattempo, si continuerà a percepire l'indennità di disoccupazione».

Dici stage e pensi al ragazzino appena uscito dalla scuola: invece si parla di disoccupati.

«In effetti "stage" è un termine abusato. Chiamiamolo piuttosto "periodo di prova": utile a capire se si è idonei».

Età?

«Dai 18 ai 63 anni. Contempliamo tutta la fascia dei lavoratori attivi, nessuno escluso». 

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COMMENTI
 

gigipippa 7 anni fa su tio
È proprio il caso di dire che la disoccupazione crea lavoro. Purtroppo è proprio la materia prima che manca, ditte di un certo livello se ne sono andate dopo aver beneficiato degli sgravi fiscali, altre impiegano prevalentemente manodopera frontaliera. Mi chiedo proprio come si vuole ridurre la disoccupazione?

ziopecora 7 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
hai perfettamente ragione. la soluzione può esserci sul medio-lungo periodo, creando le condizioni per tener lontano i pseudo imprenditori del bel paese e insediando invece delle aziende serie. Infrastrutture, una fiscalità attrattiva -ma l'abbiamo già- e soprattutto le competenze. Che tradotto in pratica vuol dire investire in formazione e creare un tessuto di aziende che possano creare sinergie. I modelli esistono e funzionano in molti paesi del mondo, sotto forma di techno park, collaborazioni con le università, etc. Ovviamente bisogna che le posizioni da parte istituzionale che hanno questo compito siano occupate da persone competenti e non distribuite alla ticinese su base politica -esempio lampante ciò che succede ora con il LAC-.

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
e secondo te dove sono andate le ditte di un certo livello?

gigipippa 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
Sono andate dove i terreni costano pochi Eu al m2, dove un ingegnere guadagna 2500 Eu, un tecnico 1500 Eu, un operaio 800 Eu. Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia.

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
quindi sono tutt'altro che di certo livello. non c'è nessun livello!

gigipippa 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
Se intendi livello etico concordo.

bibis 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
perché tu sei una grande esperta di industrie e puoi affermare che in Ungheria, Polonia etc non hanno nessun livello. Certo siamo bravi solo in CH mentre negli altri paesi sono tutti incompetenti.. ma dai fammi il favore e pensa prima di scrivere cosi eviti di farci perdere tempo leggendo queste castronerie.

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a bibis
forse non hai capito cosa intendevo... se gigipippa ritiene che aziende di un certo livello se ne vanno altrove perché costa meno, forse non sono granché di livello non ti pare? dovrebbero restare qui a sostenere l'economia del proprio territorio. io il livello industriale della Polonia non lo conosco, ma so che i lavoratori guadagnano una miseria (anche 1-2 euro all'ora), non hanno nessun diritto null'altro che degli schiavi. anche qua se a te questo livello ti sta bene allora per me è inutile risponderti.

gigipippa 7 anni fa su tio
Risposta a ziopecora
Ti ringrazio per il tuo completamento, ottimo ben scritto.

Svizzeraefieradiesserlo 7 anni fa su tio
Cosi le ditte hanno un lavoratore a gratis, senza contratto e senza obbligo ne responsabilità.

ziopecora 7 anni fa su tio
Risposta a Svizzeraefieradiesserlo
che la faccenda stages sia un escamotage per procurarsi manodopera a prezzo zero non è un segreto per nessuno. Esempio chiaro e lampante sono gli stagisti negli studi di architettura, che si sobbarcano i lavori più gravosi per poter metter qualcosa sul CV. Non per nulla vi sono studi che di questi stagisti ne hanno parecchi.

elvicity 7 anni fa su tio
direi che già 2 giorni sono più che sufficienti per vedere come uno si comporta

ziopecora 7 anni fa su tio
Risposta a elvicity
Da oltre 30 assumo gente in giro per il mondo e di regola capisco se e come uno "funziona" dopo 2 o 3 mesi, durante i quali vedo come si integra con gli altri, se, come e quanto impara e un sacco di altre cose legate a carettere e affidabilità. Adesso imparo che vi sono geni, capaci in poche ore di arrivare a conclusioni chiare e nette. Devo ammettere di aver sbagliato tutto nella vita....

elvicity 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
mi pare che l'articolo parla di un periodo di prova in un'azienda. A me bastano poche ore per vedere se una persona è idonea per fare un certo lavoro e se vale la pena assumerlo. Non ha niente a che fare con formazione, ma una semplice valutazione del carattere e del rendimento.
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