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LAVIZZARAZali fa visita alla chiesa di Mogno

29.09.16 - 09:39
Zali fa visita alla chiesa di Mogno

LAVIZZARA - Nell’anno delle importanti ricorrenze della Chiesa, domenica 25 settembre 2016 è salito a Mogno il Consigliere di Stato Claudio Zali ed è stato accompagnato per la visita dal presidente Arch. Giovan Luigi Dazio e da alcuni membri dell'Associazione, nonchè dal Sindaco del Comune di Lavizzara Gabriele Dazio con il municipale Enrico Primo.

Al termine della visita, il presidente ha consegnato al CdS una richiesta ed in omaggio il libro "La chiesa che catturò il cielo” con dedica dell'arch. Mario Botta.

Qui di seguito il testo integrale della richiesta:

quello che lei ha visto qui a Mogno, oltre ad essere una chiesa, è un monumento.
Sì, il monumento alla volontà di molti benefattori, di un piccolo villaggio, poi di una Valle e del Cantone che ha voluto unirsi a noi in questa splendida avventura: che ha portato ad un’opera architettonica epocale. E lo è al punto da essere diventata un forte simbolo del Ticino della modernità.

Mi permetta di cogliere questa bella occasione della sua presenza per aiutarci, con la forza della sua autorità e della sua autorevolezza, a continuare il nostro viaggio, che è poi anche il viaggio del Ticino.
Sembra ieri e sono già passati 30 anni. Qui a Mogno, dopo la valanga, si è voluto cercare un punto di congiunzione che unisse il passato al nuovo che era già incominciato.
Abbiamo trovato la soluzione in questa chiesa, che è poi diventata la madre di tutte le chiese progettate da Mario Botta, in Francia e in Italia.
La strada è stata in salita in tutti i sensi ma il tempo ci ha dato ragione, come confermano le migliaia di visitatori che giungono da ogni dove per ammirare quest’opera che è di tutti.
Ora dalla sintesi tra passato e nuovo, abbiamo bisogno di compiere il salto storico successivo: quello dal presente al futuro.
Il nostro auspicio e il nostro sforzo puntano a traghettare l’opera sotto l’ampio mantello del patrimonio d’arte del Ticino, quel Ticino della modernità di cui questa opera è espressione e simbolo.

A lei, signor Consigliere di Stato, direttore del Dipartimento del territorio e responsabile delle sue bellezze naturali, paesaggistiche e artistiche, chiedo – chiediamo – la spinta decisiva.
E così Mogno brillerà definitivamente nella costellazione del nostro bel Ticino.
Mi sono permesso di metterle nero su bianco queste parole perché ci apponga il sigillo che ora, dopo 30 anni, ci serve per un futuro che sia riconosciuto anche ufficialmente.

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